Comune di Vibo: il consigliere Policaro “salva” la giunta e passa la revoca del Piano di riequilibrio
Le opposizioni abbandonano l’aula denunciando il fallimento politico dell’amministrazione Limardo e l’assenza della maggioranza che si ritrova con soli dieci consiglieri. Ecco quanto accaduto nella seduta di ieri e gli scenari futuri in una città allo sbando
Da coalizione capace di vincere le elezioni comunali al primo turno, e senza bisogno di ballottaggio, a maggioranza inesistente salvata da un solo voto proveniente da chi – sulla carta – avrebbe dovuto fare opposizione alla giunta Limardo. L’esecutivo comunale continua a fare “acqua” da tutte le parti e la minoranza ha gioco facile nel denunciare il fallimento politico e amministrativo di una maggioranza targata Forza Italia e Fratelli d’Italia che ieri è riuscita a far passare la revoca del Piano di riequilibrio grazie ad un solo voto: quello del consigliere Giuseppe Policaro, eletto con “Vibo democratica” (quindi in teoria con una forza politica alternativa alla Limardo) ma la cui presenza in aula si è rivelata determinante per mantenere il numero legale. Dei ventuno consiglieri di maggioranza eletti nelle comunali del 2019, il sindaco Maria Limardo si ritrova con soli dieci consiglieri e l’undicesimo a fare da “stampella” viene trovato ieri in Giuseppe Policaro che aiuta così la maggioranza a mantenere il numero legale, atteso che i consiglieri del gruppo “Città Futura” – la compagine che fa capo all’ex consigliere regionale Vito Pitaro – in aula neanche si sono presentati. Ad uscire dall’aula – una volta fatta la conta ed accortisi dell’assenza dei numeri da parte della maggioranza – sono stati i consiglieri comunali del Pd, dei Cinque Stelle, di “Vibo democratica” e dei Progressisti. A salvare così l’amministrazione comunale ci ha pensato il consigliere Giuseppe Policaro che, ritornato in aula, nel prendere la parola ha osservato: “Dobbiamo oggi votare pratiche importanti per la città e bisogna dare priorità alle cose importanti. Non posso venir meno al patto che ho sottoscritto con gli elettori”. E se di certo bisognerà chiedersi se nel “patto” sottoscritto con i propri elettori da Giuseppe Policaro vi era anche quello di salvare la maggioranza una volta venuti meno i numeri necessari per approvare “manovre” finanziarie, una prima risposta a tale quesito arriva dal consigliere comunale Marco Miceli che, da capogruppo proprio di “Vibo democratica”, non segue affatto la scelta di Policaro e decide invece che l’opposizione la si fa soprattutto non regalando sostegno ad un esecutivo comunale che non ha ormai più i numeri in Consiglio per governare la città. “Al di là del sostegno odierno del consigliere Policaro, oggi si cristallizza il fallimento di un’area politica che amministra Vibo con risultati discutibili – ha affermato Miceli – da circa quindici anni“.
Nel corso di una conferenza stampa convocata ieri in fretta e furia da Pd, Movimento Cinque Stelle e Progressisti viene infatti denunciata la presenza in aula di soli dieci consiglieri di maggioranza, con l’assist offerto alla stessa da Giuseppe Policaro. Il fronte del centrosinistra si dichiara quindi unito nel voler offrire alla città alle prossime elezioni amministrative un’alternativa politica all’attuale maggioranza di centrodestra che ha fallito sotto tutti i punti di vista, ma il percorso è tutto in salita per diversi motivi. Il Movimento Cinque Stelle con Domenico Santoro continua infatti a dichiarare che il suo gruppo era pronto a votare ieri la revoca del Piano di riequilibrio “per evitare che la città andasse in dissesto finanziario”, mentre anche i Progressisti con Loredana Pilegi ribadiscono che sarebbero rimasti in aula se la maggioranza ci fosse stata con i numeri. Motivazioni che si “sposano” con il proposito dei Cinque Stelle dei giorni scorsi di non votare in questo momento alcuna sfiducia all’esecutivo Limardo per “non togliere le castagne dal fuoco al gruppo di Città Futura e per non interrompere il rush finale di alcune opere pubbliche – teatro e scala mobile in primis – di cui la città ha bisogno”, ma dimenticando che la manovra finanziaria che il M5S si apprestava a votare è stata redatta da una maggioranza di centrodestra targata Forza Italia e Fratelli d’Italia a cui Santoro e compagni dovrebbero essere politicamente alternativi. Una situazione di grande confusione politica anche tra le fila del centrosinistra, dunque, che almeno per ieri ha fatto “gongolare” alla fine qualche esponente di Forza Italia che – anziché preoccuparsi del proprio fallimento politico (su 21 consiglieri eletti con la maggioranza ne sono rimasti solo 10) – ha festeggiato l’inatteso sostegno arrivato da Giuseppe Policaro che ha salvato di fatto, per ora, una coalizione di centrodestra che in aula non c’è più, con buona pace del coordinatore provinciale di Forza Italia Michele Comito ed ancor di più del deputato azzurro Giuseppe Mangialavori, grande assente da mesi dal pubblico dibattito politico locale ed impegnato a lasciare ampi spazi di “manovra” al suo amico Vito Pitaro che – non ricandidato alla Regione, fatto fuori da posti di sottogoverno, escluso dalla presidenza della Provincia con un proprio uomo – continua però a dettare i “tempi” dell’agenda politica vibonese (l’unico a saper “leggere”, ma sino alla curva, la politica) anche perché trova terreno fertile in chi, complice a nostro avviso una forte miopia politica, è ancora pronto a sedersi al tavolo con lui non riuscendo a vedere oltre. Il tempo – e solo quello – fornirà tutte le risposte necessarie a capire e decifrare l’attuale situazione politica di “grandi” manovre che nulla hanno a che vedere con il bene della città e la risoluzione dei suoi problemi. Per intanto il sindaco Limardo – e quel che resta della sua sbiadita maggioranza – si “gode” il salvataggio di ieri e conta di arrivare a Natale per il panettone. Sempre che riesca a superare le festività di tutti i santi e dei morti…
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