Inquinamento a Nicotera, “Difesa, diritti” denuncia: «Liquami fognari ovunque»
Il sodalizio: «Emersa una situazione sconcertante. Il sindaco ricerchi le responsabilità di quanto sta avvenendo sul territorio per limitarne i danni»
«Gli ultimi spiccioli dell’estate che se ne va si consumano sotto un sole incerto: pochi bagnanti sulla battigia, pochi ombrelloni aperti, qualche lido già chiuso. C’è grande amarezza non solo per i disagi vissuti dai cittadini (carenze sanitarie, risorse idriche a singhiozzo, mare sporco), ma anche per le tante emozioni ancora una volta negate ai turisti (musei chiusi, mancanza di collegamenti mare-capoluogo, beni culturali non usufruibili)». È la denuncia del gruppo “Difesa, diritti del territorio- dipartimento Ambiente” sullo stato del mare a Nicotera. Il sodalizio aggiunge: «La stagione delle vacanze, iniziata con la guerra per il precario funzionamento della guardia medica e con l’allarme per il mare senza azzurro, si sta concludendo con lo sconcertante spettacolo dei liquami fognari che sgorgano in ogni angolo del litorale ammorbando l’aria e le falde acquifere».
Più nel dettaglio, «negli ultimi giorni, grazie alle inchieste giornalistiche portate avanti da Antonio Montuoro e ai suoi video di denuncia, è emerso un quadro della situazione fognaria davvero sconcertante. La foce del fosso San Giovanni è perennemente gonfia di liquami maleodoranti; la fogna fuoriesce dai tombini del nuovo lungomare e da quelli posizionati lungo la strada che porta ai villaggi allagando la pineta e i terreni della ex Valtur; ci sono rivoli puzzolenti dappertutto e il fetore aleggia intenso anche a ridosso dei villaggi. Nulla, però, sembrerebbe avvenire a caso. Ci sono saracinesche e pompe di sollevamento che si aprono e chiudono a piacimento, interruttori che si accendono e spengono senza una corretta valutazione delle conseguenze, liquami che faticano a viaggiare verso Gioia Tauro. È come se dietro questo massacro ambientale ci fosse un’accurata regia nella scelta dei luoghi da sommergere coi liquami».
L’associazione aggiunge: «La cosa grave è che, nonostante lamentele, proteste e segnalazioni agli uffici competenti, acque cariche di fetore continuano a scorrere abbondanti dappertutto. E, allora, che fare? Il sindaco Pino Marasco afferma di aver continuamente richiamato la ditta che gestisce gli impianti e la condotta per Gioia Tauro minacciando la rescissione in danno del contratto. Visto che l’estate è finita, che la rescissione in danno non c’è stata e che la fogna dilaga sul litorale, come pensa di risolvere il tutto atteso che adesso emerge anche un problema igienico-sanitario enorme e che della sanità sul territorio è lui stesso il responsabile?». E ancora: «Il primo cittadino continuerà a vivere nel suo splendido giglio magico o ricercherà le responsabilità di quanto sta avvenendo sul territorio per limitarne i danni?» La Ddt, «dopo aver promosso sino ad oggi tutte le iniziative rientranti nel suo raggio di competenze, stimolerà l’immediata istituzione di un tavolo tecnico che dovrà delineare un quadro chiaro della situazione fognaria esistente e avviare, col coinvolgimento di tecnici specializzati, la progettazione per il totale rifacimento del sistema di depurazione per poi depositarla negli uffici competenti. Non ci stiamo muovendo in ritardo, siamo solamente in netto anticipo rispetto all’estate 2024».
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