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Carenza idrica a Coccorino, il consigliere Ventrice scrive al prefetto e ai carabinieri

Denunciate «presunte condotte illegittime e lesive» dei diritti della cittadinanza

Carenza idrica a Coccorino, il consigliere Ventrice scrive al prefetto e ai carabinieri
Guido Ventrice

«Con la presente si vanno a segnalare delle presunte condotte illegittime e lesive dei diritti della cittadinanza coccorinese nella gestione ed erogazione del flusso idrico da parte dell’amministrazione comunale. Nello specifico si è assistito ed ancora si assiste ad un atavico problema di carenza idrica, nella frazione Coccorino che, almeno dai primi giorni del mese di luglio, esaspera la popolazione». È quanto rende noto il consigliere comunale di Joppolo Guido Ventrice che ha inviato una missiva al prefetto di Vibo Valentia e alla stazione dei carabinieri. «Ne sono testimonianza le svariate rimostranze messe in atto dagli abitanti ed indirizzate agli amministratori – spiega Ventrice – alla polizia municipale e al sottoscritto in qualità di consigliere comunale. Alcuni cittadini, addirittura, si sarebbero già rivolti alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia. Ciò che in tale situazione appare strano è il fatto che l’impresa I.T.C. di Calabria Pasquale, incaricata della gestione dell’impianto idrico comunale, incalzata dall’ufficio di polizia municipale sul perdurare della carenza idrica, abbia indicato la causa del problema nella decisione arbitraria del sindaco di far interrompere l’approvvigionamento idrico del serbatoio di Caronitello che alimenta gran parte delle utenze del territorio coccorinese. Tanto risulta dalla comunicazione inviata con posta certificata dall’impresa I.T.C. al comune di Joppolo in data 21 luglio 2023 e stranamente protocollata solo il giorno 28 luglio 2023 e comunque successivamente alla richiesta inoltrata presso gli uffici da parte del sottoscritto in data 26 luglio 2023 e protocollata in data 28 luglio 2023 al n. 5869. Potrebbe apparire, a voler pensar male, che si sia tentato di occultare la comunicazione dell’impresa I.T.C., con la quale venivano riconosciute le responsabilità del perdurare del disagio idrico e solo nel momento della richiesta di spiegazioni e degli atti da parte del sottoscritto, ci si è reso conto di non poter far altro se non protocollarla come la prassi normativa vorrebbe, anche se con 7 giorni di ritardo. Da qui non solo si mostra l’impropria ed inefficace gestione dell’impianto idrico comunale ma dagli atti esistenti potrebbe essere accertata la consapevole e illecita volontà di creare scientemente pregiudizio all’approvvigionamento idrico della frazione Coccorino ed alla popolazione che, ahinoi, si è trovata senza un goccio d’acqua nei giorni in cui la colonnina di mercurio ha registrato temperature da record».

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