giovedì,Novembre 28 2024

Arte e tradizioni, a Zungri la premiazione del contest “Gli antichi portoni raccontano”

Il progetto punta al recupero e valorizzazione del centro storico. Positivo il bilancio dei promotori: «Opere di grande pregio»

Arte e tradizioni, a Zungri la premiazione del contest “Gli antichi portoni raccontano”

I valori della tradizione contadina, i lavori nei campi, i pascoli verdeggianti. E poi volti familiari, riferimenti alla religiosità locale, alle radici culturali del paese. A Zungri si è concluso in un clima di festa il contest, “Gli antichi portoni raccontano” promosso dall’amministrazione comunale in sinergia con il Museo della civiltà contadina e rupestre. La cerimonia conclusiva, dopo giorni di attività per la realizzazione delle opere, è stata ospitata presso la sala consiliare del Comune. La giuria del concorso era composta dal maestro Michele Zappino, dall’antropologo Pino Cinquegrana, dall’artista Bruno Caputo, dal sindaco Franco Galati e dalla direttrice del Musei Maria Caterina Pietropaolo. Primo classificato, Fortunato Pedullà con l’opera dal titolo “Cummari Francisca e faravuli”, secondo posto per Agostino Caracciolo con l’opera “Vita nei campi”, terzo posto per Maria Neve Vallone con l’opera “Liberi”. Premio speciale della Giuria a Gabriele Garoffolo con l’opera “Cummari Teresa”. Apprezzatissimi anche i lavori di Angela Mannis, Raffaele Filardo, Mariacarmen Pia Brogna, Michela Gattiti, Victoria Haf Hernadez. Una menzione speciale è stata riservata al maestro Pino Costanzo, l'”artista del cemento” che, con la sua infaticabile opera “nel realizzare decorazioni murali con la traversa delle filastrocche ed il muro dei proverbi, ha contribuito a rendere più colorato il centro storico”.

Il progetto

“Gli antichi portoni raccontano”, giunta alla sua edizione, rappresenta un progetto in itinere per il recupero e la valorizzazione di zone del paese più a rischio degrado e abbandono. Molte abitazioni infatti risultano da tempo non più abitate, per lo più a causa di una migrazione che ha provocato lo spopolamento della cittadina del Poro. L’iniziativa punta a rendere le vie del centro storico una piccola galleria d’arte a cielo aperto, in linea di continuità con le grotte di Zungri, il Museo della civiltà contadina e il santuario della Madonna della neve. Un tempo quelle strade erano popolate dai bambini intenti a giocare, massaie all’opera per preparare il pranzo.

Con i portoni dipinti, quel mondo passato torna vivere divenendo importante attrattore turistico. «Al di là di quanto decretato dalla giuria che, in questa seconda edizione si è ritrovata a dover valutare opere di grande pregio, tutti i partecipanti sono vincitori perchè hanno contribuito ad arricchire il centro storico rendendolo “particolarmente bello”, mettendo in risalto portali e vecchie porte d’ingresso di case ormai abbandonate, case chiuse ma che, grazie a queste opere sono state riaperte, dando spazio a ricordi e rievocando personaggi e ambientazioni che sono ancora vivi nella memoria di tanti», evidenziano i promotori. Ringraziamenti finali sono giunti dagli organizzatori all’indirizzo degli artisti, della comunità e dei visitatori che in questi giorni hanno fatta tappa a Zungri.

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