Provincia Vibo, slitta la discussione sul bilancio di previsione. Lacquaniti lascia la maggioranza
Il presidente L’Andolina: «Non si incorre in alcuna decadenza». Critiche da parte dei consiglieri del gruppo “La Provincia del futuro”: «L’instabilità della maggioranza rischia di paralizzare l’attività amministrativa»
Il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Corrado Antonio L’Andolina, su richiesta del consigliere di maggioranza, Roberto Scalfari (capogruppo in Consiglio di Forza Italia), – in ottemperanza dei commi 3 e 4 dell’articolo 10 del Regolamento del Consiglio Provinciale, secondo i quali “il presidente, per giustificati motivi, può rinviare la trattazione di un argomento ad altra seduta…” – ha rimandato la discussione in Consiglio dell’unico punto all’ordine del giorno: il “Bilancio di Previsione 2023-2025”. La richiesta di rinvio della seduta consiliare da parte di Scalfari – sostenuta anche dai consiglieri Daniele Galeano (Forza Italia) e Carmine Mangiardi (Coraggio Italia) – «nasce dall’esigenza, ha sottolineato il capogruppo di Forza Italia, di approfondire le varie voci di bilancio e avere, quindi, dei ragguagli di natura tecnica dalla funzionaria responsabile della Macrostruttura “Affari finanziari” dell’Ente (non presente in aula per sopraggiunte problematiche familiari)». Ad esprimersi e, successivamente, a votare contro il rinvio della discussione del Bilancio di previsione e, quindi, della seduta del Consiglio provinciale, sono stati invece i consiglieri: Domenico Tomaselli, Maria Teresa Centro e Marco Miceli (eletti in Consiglio nella coalizione di centrosinistra “La Provincia del Futuro”); Giuseppe Leone e Vito Pirruccio (eletti in consiglio con Forza Italia); e il consigliere Alessandro Lacquaniti (eletto in Consiglio con Coraggio Italia). Quest’ultimo, nel corso del dibattito, ha annunciato anche l’abbandono della maggioranza, esprimendo «dure critiche nei riguardi dell’agire politico-amministrativo del presidente L’Andolina».
Critiche espresse anche in maniera decisa dalla lista la Provincia del Futuro. Centro, Miceli e Tomaselli – sia pure con sfumature comunicative diverse – hanno evidenziato il loro dissenso politico-amministrativo asserendo concordi che: «a otto mesi dalle elezioni provinciali, nonostante i problemi evidenti nella maggioranza e le ripetute sollecitazioni dell’opposizione, non si è pervenuti da parte del presidente e del centrodestra a un chiarimento su come si intenda proseguire il percorso politico e amministrativo della Provincia di Vibo Valentia. L’instabilità della maggioranza rischia di paralizzare l’attività amministrativa in un momento di criticità per l’Ente e con il territorio che attende risposte. Il bilancio arriva in Consiglio senza una opportuna preventiva discussione con i consiglieri provinciali e in assenza di un confronto con i sindaci. Altresì la convocazione e il relativo allegato giungono all’attenzione dei consiglieri una settimana prima della data in cui è fissata la seduta, comprimendo ulteriormente ogni forma di discussione, approfondimento e contributo costruttivo alla formazione del bilancio e all’attività dell’Ente nell’interesse del territorio. Il presidente e il centrodestra si assumano fino in fondo le proprie responsabilità politiche e istituzionali. Si chiarisca se esiste ancora la maggioranza che ha eletto questo presidente o se ne traggano le conseguenze».
Il presidente l’Andolina – supportato in Consiglio dall’ausilio giuridico-amministrativo del segretario generale, Domenico Arena – ha quindi preso la parola più volte, ribattendo punto su punto ai rilievi mossigli: «Ragioni di buonsenso e di tutela delle prerogative dei consiglieri, mi hanno indotto a ritenere fondata la richiesta del consigliere Roberto Scalfari. Regolamento alla mano, il rinvio o la sospensione della seduta è prerogativa presidenziale e non del Consiglio, che può esprimere un orientamento diverso. Per cui, ho ritenuto doveroso, sulla base di detta motivazione e norma regolamentare, procedere a una sospensione della seduta con conseguente rinvio. Aggiungo che l’approvazione del bilancio è stata rinviata, per legge, al 15 settembre e, quindi, in seguito al rinvio, non s’incorre in alcuna decadenza. Prendo altresì atto che l’opposizione alla presidenza e ai consiglieri che la sostengono è per alcuni versi, aprioristica e pregiudiziale, per altri, dettata da motivazioni del tutto slegate dal bilancio e dall’azione politico-amministrativa. Ribadisco che il vincolo fiduciario del presidente è collegato ai sindaci e ai consiglieri comunali dell’intero comprensorio provinciale. Infine, auspico che in seno al Consiglio – ha chiosato L’Andolina – prevalgano, sulle posizioni pregiudiziali il senso di responsabilità e l’esigenza di assicurare il buon andamento dell’azione amministrativa».
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