venerdì,Novembre 22 2024

Paravati, morto Salvatore Nicolace: il figlio maggiore di Natuzza Evolo

L’improvvisa scomparsa è avvenuta nella tarda serata di ieri per arresto cardiaco. Il figlio maggiore della Serva di Dio si trovava in casa a Paravati

Paravati, morto Salvatore Nicolace: il figlio maggiore di Natuzza Evolo
Natuzza Evolo
Natuzza con i figli Antonio e Salvatore

Dopo Anna Maria e Antonio, all’età di 78 anni se ne va anche Salvatore Nicolace, il figlio maggiore della Serva di Dio Natuzza Evolo. E così, come il fratello che lo ha preceduto, è morto per un improvviso arresto cardiaco, nella sua casa di Paravati. Inutili i soccorsi. Adesso rimangono in vita solo due dei cinque figli della mistica con le stigmate calabrese, Angela e Francesco. Salvatore, tra l’altro, è deceduto nella tarda serata del 7 agosto, il giorno dopo le celebrazioni per il primo anniversario dell’apertura al culto della “grande chiesa” della Villa della Gioia, insieme di strutture religioso e socio-assistenziali sorte nella spianata della Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” su input dell’umile donna, a sua volta morta il giorno di Ognissanti del 2009. Con la scomparsa del figlio maggiore di Mamma Natuzza se ne va un altro tassello importante del nucleo famigliare della Serva di Dio di Paravati. Salvatore, seppur con discrezione, assieme ai fratelli e alle sorelle è sempre stato vicino alla mamma nel suo lungo cammino e apostolato a sostegno delle persone e delle anime che giornalmente giungevano in questo luogo della Calabria in cerca di sostegno o di una semplice parola di conforto.

A Pasqua, era lui che aveva il compito di battere a macchina quanto la mamma aveva dettato durante i 40 giorni della Quaresima ad Anna Maria, la quale a sua volta aveva scritto tutto a mano. E fu lui, tra l’altro, nel 2019 – in piena controversia tra diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea e Fondazione sul tema delle riforme statutarie nell’ottica della futura apertura al culto della chiesa – a chiedere con il cognato Tonino Lucchese alle parti di dialogare incessantemente affinché si potesse giungere  presto ad una soluzione, «perché l’opera voluta dalla Madonna fosse nuovamente “rifugio di tutte le anime”, perché una cosa sola interessava a nostra madre: la salvezza delle anime, di quante più anime possibili come le fu chiesto in tante apparizioni da Gesù». Salvatore Nicolace da qualche ora non c’è più. Oggi ci piace pensarlo sorridente accanto all’amata mamma. Al loro fianco, papà Pasquale, la sorella Anna Maria e il fratello Antonio, quello che la Serva di Dio amava amorevolmente definire il discolo di casa.   

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