Inchiesta Imperium, ecco le società sequestrate al clan Mancuso in Calabria e Lombardia
Le indagini della Guardia di Finanza e della Dda di Catanzaro hanno portato ad individuare i presunti soci occulti di diverse ditte attive nella ristorazione, nel commercio e nella gestione di villaggi turistici. Sequestrato anche un lido balneare a Nicotera Marina
Sono diversi i beni – per un valore complessivo di 12 milioni di euro – sequestrati dal gip distrettuale, Gilda Romano, nell’ambito dell’operazione Imperium portata a termine dalla Dda di Catanzaro e dalla Guardia di Finanza. Beni per i quali era già scattato un primo provvedimento all’atto del fermo di indiziato di delitto, vergato dalla Procura distrettuale antimafia il 6 luglio scorso, e che vede ora la riconferma da parte del giudice degli amministratori e custodi rappresentati dai dottori Giovanni Puccio e Gianluca Cuomo. Al contempo, il gip distrettuale ha sequestrato in via preventiva – ed in vista di una successiva confisca – i seguenti beni: la ditta individuale intestata a Isidoro Buccafusca, avente sede a Nicotera e riconducibile, secondo l’accusa, a Francesco Mancuso (fratello dei più noti boss Giuseppe Mancuso, alias “Pino Bandera”, e Pantaleone Mancuso, alias “Scarpuni”); il Lido balneare “Il Delfino” di Nicotera Marina, intestato a Giuseppe Di Masi, con socio occulto Francesco Mancuso; la ditta individuale intestata a Klaudia Takacsova, riferibile al compagno Francesco Mancuso; la ditta individuale Fiorin Fiorello, nata come piadineria ma nel 2019 ma dal febbraio scorsoattiva nel commercio al dettaglio a Nicotera di fiori e piante, intestata ad Elisabetta Di Capua, di cui sarebbe titolare occulto Assunto Megna. In precedenza Elisabetta Di Capua (già dipendente di Megna nella Takoda srl, società di gestione del Cliffs Hotel di Joppolo) avrebbe gestito la ditta individuale denominata “La Rueda” attiva nella ristorazione e nella preparazione di cibi di asporto a Milano. Sequestro preventivo impeditivo, invece (già oggetto di sequestro preventivo in via d’urgenza) per i seguenti beni: due fabbricati a Nicotera e due appezzamenti di terreno a Nicotera a Giuseppe Fonti di Cittanova; il patrimonio aziendale della “ditta individuale Peluso Lucia”, con luogo d’esercizio a Milano, esercente l’attività di ristorazione, intestata a Lucia Peluso ma di fatto riconducibile a Francesco Mancuso, Pantaleone Mancuso e Paolo Mercurio; il 100% delle quote societarie pari euro 1. 900,00 della “El-Sa Group s.r.l.s.”, con sede legale e luogo di esercizio a Marcellinara esercente l’attività di commercio al dettaglio di prodotti alimentari, intestate interamente a Sabrina Benincasa, di fatto riconducibili – per gli inquirenti – a Paolo Mercurio;il 100% delle quote societarie pari euro 19. 500,00 della società “A.F.S. Investment s.r.l.”, con sede legale a Nicotera su Corso Umberto I snc ed unità locali a Nicotera, sempre su corso Umberto I s. n. c. (insegna “Issimo Sisa”), esercente l’attività di minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari nella titolarità di: Francesco, Alessio e Simone Cupitò, ma riconducibili a Domenico Cupitò; le quote societarie (pari a 10mila euro) della Ittipesca srl con sede legale a Milano avente come oggetto sociale l’attività di commercio all’ingrosso ed al dettaglio di prodotti alimentari in genere, compresi i prodotti ittici, freschi e surgelati nella titolarità di: Giuseppe Megna (cl ’92) di Nicotera, e Assunto Natale Megna. A Francesco Rapisarda, 80 anni, di Catania sono state sequestrate le quote della Magec srl, con sede legale a Catania, esercente l’attività di “villaggi turistici” nella titolarità di: Segefi Holding srl in misura del 60%; M&V Gestioni Turistiche srl con sede a Catania in misura del 20%; Ribecco Maria, residente a Zambrone, in misura del 20%; di fatto riconducibili a Francesco Rapisarda. Infine, a Giuseppe Fonti di Cittanova e Francesco Rapisarda di Catania sono state sequestrate le quote societarie pari a diecimila euro della “Gestioni turistiche srl” con sede legale a Catania ed unità locale a Nicotera in località Martelletto, esercente l’attività di “villaggi turistici” nella titolarità di: Francesco Falsaperna, Paolo Tinè, Teodosia Blasimme e Domenico Fonti.
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