Elettrosmog e black-out, Lo Schiavo: «Ammodernamento rete elettrica sia priorità della Regione»
Il consigliere regionale ha chiesto alla Giunta particolare attenzione alle problematiche che riguardano l'attuale infrastruttura "obsoleta e inadeguata"
«Il dibattito, avvenuto oggi in Consiglio regionale, sulla Proposta di Legge n. 61/12^, di iniziativa del consigliere De Nisi, recante: “Norme in materia di autorizzazione alla costruzione ed esercizio di linee ed impianti elettrici con tensione non superiore a 150.000 volt, e delle linee ad altissima tensione non facenti parte della rete di trasmissione nazionale, e delle linee e degli impianti indispensabili per la connessione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili”, mi ha dato l’occasione per chiedere all’assemblea e alla Giunta regionale, di prestare ulteriore e crescente attenzione alle problematiche che riguardano la rete elettrica regionale e, in particolare, ai connessi fenomeni di inquinamento elettromagnetico». È quanto afferma, in un comunicato stampa, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, presidente del Gruppo misto – Liberamente progressisti. «Partendo dall’assunto che la rete necessita oggi di interventi di manutenzione e aggiornamento, questa potrebbe essere l’occasione utile per concepire una nuova strutturazione delle linee elettriche, procedendo al loro interramento nei centri abitati per mitigarne gli effetti più deleteri. Le interruzioni che si sono verificate nei giorni scorsi in tutta la regione (ho contezza di black out anche in rinomate località della costa vibonese affollate di turisti) hanno certificato lo stato di obsolescenza e inadeguatezza delle attuali infrastrutture. Ma ai necessari interventi di potenziamento devono, a mio avviso, – prosegue Lo Schiavo – accompagnarsi anche mirati accorgimenti sul piano del contrasto all’elettrosmog. Penso in particolare alla mia città, Vibo Valentia, ancora oggi attraversata da importanti elettrodotti che intersecano il centro abitato e sovrastano le abitazioni di migliaia di persone. Nonostante l’approvazione, avvenuta diversi anni fa, di un apposito regolamento comunale, intitolato al compianto Pino Gambardella che si batté con determinazione contro tali fonti inquinanti, si è ancora alla fase del monitoraggio delle emissioni con il supporto dell’Arpacal. Appare dunque più che mai necessario un intervento del legislatore regionale che normi la materia in modo ancor più stringente e obblighi i gestori a mettere in atto procedure, quali appunto l’interramento dei cavi, che limitino al massimo ogni rischio».
LEGGI ANCHE: Vibo Valentia, Antonio Lo Schiavo: «Città sopraffatta dai problemi»
Vibo, la riflessione di Antonio Lo Schiavo: «Si vada oltre le emergenze e la rassegnazione»
Traffico in tilt tra Pizzo e Sant’Onofrio, Lo Schiavo: «Lavori in estate? Scelta discutibile»