Mare sporco a Nicotera: «Contraddizioni e ritardi negli interventi»
Prosegue l’impegno del sodalizio “Difesa del territorio”. I temi dell'inquinamento e le azioni da portare avanti al centro di un incontro tra il personale della Delegazione spiaggia e i componenti del Dipartimento ambiente dell’associazione
Prosegue l’impegno dell’associazione “Difesa diritti del territorio” nella lotta al mare sporco. Il personale della Delegazione di spiaggia di Nicotera guidato dal luogotenente Leonardo Portogallo e i componenti del Dipartimento ambiente della “Ddt” (Antonio Montuoro, Giuseppe Calopresti, Domenico Chindamo, Alfonso Galasso, Domenico Corso e Pino Brosio) si sono incontrati per fare il punto della situazione e avviare un confronto sulle tante cose da fare. Il luogotenente Portogallo, su incarico del comandante della Capitaneria di Porto di Vibo Marina, Luigi Spalluto, ha manifestato piena disponibilità al dialogo garantendo ogni opportuno approfondimento sulle indicazioni ricevute dai soci della “Ddt” apparsi del tutto convinti che quanto sta accadendo sul litorale nicoterese – nell’estate in corso, ma anche nei trent’anni precedenti – col mare sporco h24 sia un qualcosa di inaccettabile che sta condannando l’intero territorio ad una crisi economica irreversibile. I membri dell’Associazione, con le loro dettagliate testimonianze, hanno, altresì, sottolineato «contraddizioni e ritardi negli interventi in corso rimarcando come la sostituzione di diciotto pompe delle rete fognante a fine luglio oppure la ricerca di tubi di scarico sull’arenile e tra i bagnanti, sempre a fine luglio e senza comunicare ai cittadini i risultati, siano la dimostrazione plastica del fallimento delle politiche poste in essere sino ad oggi per arginare un fenomeno negativo che cammina di pari passo con la storia del collegamento fognario del territorio nicoterese alla Iam di Gioia Tauro». Al personale della Delegazione di spiaggia è stato consegnato un pro-memoria contenente una sintesi delle linee programmatiche che la “Ddt” intende portare avanti per aggredire e modificare radicalmente la situazione esistente.
Viene sollecitato «l’avvio immediato, da parte dell’amministrazione comunale, della progettazione necessaria per realizzare un nuovo depuratore consortile tra i comuni di Nicotera – Limbadi – San Calogero e Rombiolo con conseguente sganciamento dalla Iam di Gioia Tauro». In attesa che il nuovo impianto venga realizzato, si punta allo «smantellamento dell’ex depuratore di Nicotera Marina, punto di arrivo e partenza di una miriade di tubazioni che non hanno motivo d’esistere. Attorno alla sua struttura va realizzato un fossato con rottura dei tubi esistenti, ripristino della sola condotta che porta alla Iam e messa in sicurezza dell’impianto elettrico». Chiesta l’«installazione immediata lungo il percorso della condotta fognaria che porta alla Iam di misuratori di flusso idonei a quantificare i liquami in partenza e in arrivo nel megadepuratore. Se da Nicotera partono cento litri di liquami a Gioia Tauro devono arrivarne cento litri». Altri punti riguardano «messa in sicurezza e dotazione di impianti di videosorveglianza di tutte le stazioni di sollevamento dislocate lungo la condotta per Gioia Tauro con affidamento del loro controllo alla Regione» e il «recupero del finanziamento necessario per il trattamento biochimico delle acque marineda parte di una ditta specializzata in materia». La “Ddt” ha preso impegno di compilare e consegnare al Comando della Capitaneria, per il tramite della Delegazione di spiaggia di Nicotera, copia di un apposito dossier adeguatamente documentato sulla incresciosa situazione esistente sul litorale nicoterese.
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