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Inchiesta Maestrale: le estorsioni alla ditta dei rifiuti a Mileto e Briatico e la suddivisione tra i clan

L’indagine dei carabinieri e della Dda ricostruisce il rifiuto a pagare da parte della Eurocoop mentre la Muraca di Lamezia avrebbe corrisposto 48mila euro all’anno, con un ex assessore impegnato a riscuotere il denaro

Inchiesta Maestrale: le estorsioni alla ditta dei rifiuti a Mileto e Briatico e la suddivisione tra i clan
Nei iquadri Giuseppe Accorinti, Francesco Barbieri, Michele Galati e Armando Galati

Fa luce anche sugli affari che ruotano intorno alla gestione dei rifiuti a Mileto, l’operazione Maestrale-Carthago della Dda di Catanzaro. Interi capitoli dell’inchiesta vengono infatti dedicati alle “manovre” dei clan per estorcere denaro ai titolari delle ditte che negli anni si sono succedute nell’appalto per la raccolta della spazzatura. Si comincia dal 2014, con Salvatore Pititto, 55 anni, ritenuto tra i promotori della ‘ndrina di San Giovanni di Mileto, accusato di essere stato l’organizzatore – insieme a soggetti ancora da individuare – di una tentata estorsione relativa all’appalto della raccolta dei rifiuti  solidi urbani del comune di Mileto. In particolare, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, mediante violenza e minaccia, e nella convinzione che il sodalizio di appartenenza esercitasse il controllo assoluto di tutte le attività imprenditoriali ed economiche della zona, si sarebbe arrogato il potere di far accedere o far escludere la ditta Eurocoop srl dall’appalto relativo alla gestione dei rifiuti gestito dal Comune di Mileto. Salvatore Pititto è quindi accusato di aver posto in essere atti intimidatori di vario tipo, quali percosse ai rappresentanti dell’azienda e danneggiamento (a mezzo incendio) dei beni strumentali utili allo svolgimento del servizio di raccolta dei rifiuti. Il tutto al fine di costringere il titolare della società Eurocoop srl, con sede a Catania, a versargli (così “mettendosi a posto” con la ‘ndrangheta del vibonese) una cospicua somma di denaro, quale quota parte del compenso percepito dalla parte offesa per la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani del Comune di Mileto. Somma spettante ai referenti della criminalità organizzata egemone su quel territorio, procurandosi così un ingiusto profitto con altrui corrispondente danno. L’estorsione )con l’aggravante mafiosa) restava solamente tentata grazie alla ferma opposizione dei titolari della Eurocoop, che “veniva per tale ragione soppiantata con altra società maggiormente accondiscendente – sottolinea la Dda – ai desiderata della criminalità organizzata”.

L’estorsione alla ditta Muraca

Angelo Bartone

Dal novembre 2014 al 2018 ecco così che l’estorsione sarebbe andata a buon fine, con vari personaggi che sarebbero entrati in campo per interloquire con la ditta Muraca di Lamezia Terme. In particolare, Michele Galati, 43 anni, Domenico Polito, 49 anni, Angelo Bartone, 48 anni, tutti accusati di far parte della ‘ndrina di Paravati, unitamente a Salvatore Pititto (‘ndrina di San Giovanni di Mileto), sono accusati di aver organizzato l’estorsione  relativa all’appalto per la raccolta dei rifiuti del Comune di Mileto, interloquendo preliminarmente con Giuseppe Muraca e stabilendo la quota annua (per una somma non inferiore a 48mila euro) che questo avrebbe dovuto corrispondergli. Successivamente gli indagati avrebbero ripartito la somma in parti uguali con le altre ‘ndrine componenti il locale di ‘ndrangheta Mileto (Calabrò, San Giovanni e Comparni). Per interloquire direttamente con la ditta in occasione della corresponsione dei ratei (ed a riscuoterne i relativi compensi) i clan si sarebbero affidati a Vincenzo Nicolaci, 52 anni, alias “l’Assessore”, accusato essere un “partecipe attivo” della ‘ndrina di Paravati, nonchè personaggio di riferimento del sodalizio nel settore dello smaltimento dei rifiuti anche quando non rivestiva più il ruolo di assessore comunale (giunta del sindaco Vincenzo Varone sciola per infiltrazioni mafiose). A riscuotere materialmente le estorsioni dalla ditta (a mezzo assegni o denaro contante),  secondo l’accusa – oltre a Nicolaci – ci avrebbe pensato anche Leopoldo Valente, 44 anni, di Mileto. I soldi sarebbero finiti nelle mani di Michele Galati e del boss di Zungri Giuseppe Accorinti. Una parte sarebbe andata anche al bos di Briatico Antonino Accorinti (all’epoca detenuto), atteso che la Muraca gestiva l’appalto per la raccolta dei rifiuti pure a Briatico.

Gli altri indagati per l’estorsione alla Muraca

Vincenzo Corso, 50 anni, e Pasquale Mesiano, 46 anni, entrambi di Mileto, avrebbero percepito una quota estorsiva spettante alle rispettive ‘ndrine di appartenenza e da destinare al mantenimento dei detenuti della famiglia Mesiano di Calabrò e Pititto di San Giovanni di Mileto. Armando Galati, 69 anni, indicato quale componente della ‘ndrina di Comparni, è invece accusato di aver percepito una quota dell’estorsione spettante alla propria ‘ndrina di appartenenza e segnatamente per il mantenimento dei detenuti della famiglia Galati (nel caso di specie Fortunato Galati, 45 anni, la cui quota veniva consegnata per il tramite di Simona Rombolà, 42 anni, di Mileto).

L’inserimento di soggetti di Cessaniti e Briatico

Simone Melluso

A seguito dell’aggiudicazione da parte della ditta Muraca  dell’appalto relativo alla raccolta dei rifiuti anche con nel comune di Briatico, nell’accordo estorsivo si sarebbero inseriti: Francesco Barbieri, 58 anni, indicato come il boss indiscusso di Cessaniti ed anche capo del “locale di Zungri” in assenza del boss Giuseppe Accorinti; i gemelli Simone ed Emanuele Melluso, 38 anni, di Briatico, Gregorio Niglia, 40 anni, di Briatico (indicato quale stretto sodale di Peppone Accorinti); Giuseppe Bonavita di Briatico; Costantino Gaudioso, 31 anni, di Zungri. Anche tali soggetti avrebbero individuato in Vincenzo Nicolaci di Mileto (ex assessore) la persona che doveva interloquire direttamente con la ditta in occasione della corresponsione delle quote estorsive, solitamente elargite dalla ditta Muraca in due diverse “trance”: una nel mese di agosto ed un’altra nel periodo antecedente le festività natalizie.

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