Scuola Calabria, disco verde dalla Regione al Piano di dimensionamento 2024/27
Nelle aree meno popolate, gli istituti dovranno avere almeno 600 studenti, 1000 nei comuni con 15mila abitanti. Il presidente Occhiuto: «Un risultato straordinario»
Un’offerta formativa che punta a salvaguardare le aree interne della Calabria riducendo la dispersione e quindi la povertà educativa. È questa la direttrice su cui si muovono le linee guida del Piano di dimensionamento scolastico della Regione per il triennio 2024-27 approvate oggi alla Giunta Occhiuto. Secondo i dati forniti dalla Regione, in base ai nuovi criteri nazionali la Calabria avrà 281 autonomie scolastiche rispetto alle 360 dell’assetto precedente ma ne guadagna tre in più avendo stabilito un parametro che tiene conto delle esigenze territoriali. La scelta della Regione è stata quella di abbattere il vincolo 600-400, prevedendo di attivare nei centri più grossi autonomie con popolazione scolastica anche superiore a 1.000 unità e nei centri più piccoli autonomie con popolazione scolastica di 600 unità o anche inferiore. «Un risultato straordinario», l’ha definito il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, in una conferenza stampa. «Molte Regioni – ha ricordato Occhiuto – si erano lamentate del fatto che la normativa nazionale ponesse alcune Regioni, soprattutto quelle del Sud, nella condizione di ridurre il numero di autonomie. Grazie al lavoro della vicepresidente Giusi Princi la Calabria avrà addirittura più autonomie che in passato, perché leggendo bene il testo si capisce che abbiamo individuato delle modalità che consentono di mantenere le autonomie soprattutto nei Comuni che ne hanno più bisogno e dove c’è necessità di un grande investimento nella formazione scolastica». «Anzitutto dobbiamo puntualizzare – ha osservato a sua volta la vicepresidente della Giunta con delega all’Istruzione, Giusi Princi – che l’ultimo dimensionamento della Calabria risale al 2012. Questo documento nasce dopo una concertazione importante con l’Usr e i sindacati e ha trovato l’avallo di tutte quante le componenti. Il documento abbatte i vincoli dimensionali che quest’anno, dopo la proroga legata al Covid, erano 600-400: noi invece, con il numero delle autonomie che ci sono state assegnate a livello nazionale, 281, quindi 79 in meno rispetto all’attuale situazione, abbattendo i vincoli dimensionali a salvaguardia delle aree interne abbiamo previsto di poter attivare nelle aree altamente popolate e nei Comuni con oltre 15mila abitanti autonomie con una popolazione scolastica anche superiore alle 1000 unità, lasciando le aree interne con una popolazione scolastica di 600 o anche inferiore. In pratica, possiamo mantenere in questi centri isolati autonomie anche con 200-300 unità, senza alcun vincolo dimensionale ma con l’esigenza della salvaguardia dei contesti e delle realtà interne che rischierebbero lo spopolamento. È un’operazione strategica per ridurre i divari territoriali nella nostra regione, e per abbattere la dispersione scolastica compresa la povertà educativa. Attraverso questa strategia – ha rilevato Princi – curveremo gli indirizzi al potenziale dei territori. È un documento a nostro avviso altamente qualificante rispetto alla situazione di contesto e dà centralità all’istruzione in Calabria». (Agi)
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