Comune di Tropea: revocate due licenze commerciali a tutela della sicurezza pubblica
Il responsabile dell’Area numero 4 dà seguito alle note della Prefettura per una paninoteca e un ristorante del cugino di un assessore di cui il consigliere Piserà ha chiesto la revoca dall’incarico in giunta dopo le motivazioni del questore poste alla base del ritiro della licenza. Oggi consiglio comunale per discutere sull’interrogazione
Revocate dal responsabile dell’Area numero 4 del Comune di Tropea (Governo del territorio), Gabriele Crisafio, le autorizzazioni per le attività di somministrazione di alimenti e bevande alla “paninoteca Enzo” di Vincenzo Carone, sita in via Umberto I, al ristorante-pizzeria Lounge Bar denominato “That’s Amore” di Antonio Trecate sito su corso Vittorio Emanuele. Con due distinte determine, il responsabile comunale Crisafio spiega che viene preso atto delle note inviate dalla Prefettura di Vibo Valentia il 14 luglio scorso ed acquisite al protocollo dell’ente il 17 luglio. In tale note l’ufficio territoriale di Governo, guidato dal prefetto Giovanni Paolo Grieco, spiega che “non si ritiene sussistano motivi che possano determinare una decisione diversa da quella che ha indotto l’Ufficio a proporre la revoca” della medesime licenze, invitando contestualmente il Comune di Tropea a procedere alla conclusione dei due procedimenti e, quindi, alla revoca delle licenze per motivi di ordine pubblico, inquinamento dell’economia legale e possibili infiltrazioni mafiose nella conduzione dei due esercizi commerciali. In particolare, nel caso della “Paninoteca Enzo” secondo le risultanze degli investigatori e della Prefettura, il titolare Vincenzo Carone è noto alle forze dell’ordine per reati legati agli stupefacenti e per rissa ed è stato controllato con diversi personaggi anche loro noti a carabinieri e polizia. Lo stesso è inoltre “fratello di soggetti gravati da numerosi pregiudizi per reati di vario genere tra cui associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti con organizzazione criminale operativa a Tropea e gestita dagli stessi”. Ad avviso della Prefettura, tali circostanze fanno ragionevolmente ritenere che i diretti rapporti tra il titolare del locale “ed i fratelli possano rappresentare uno strumento, anche indiretto, di inquinamento dell’economia legale da parte della criminalità”. Per forze dell’ordine e Prefettura vi è quindi “la possibilità che la menzionata attività economica possa divenire un mezzo per agevolare le attività criminose del clan con il rischio di esserne in qualche modo condizionata, anche mediante l’asservimento dell’impresa al contagio malavitoso”.
Per quanto riguarda invece il ristorante That’s Amore di Antonio Trecate, la Prefettura di Vibo Valentia ha richiamato alcuni controlli da parte dei carabinieri del Nas nel locale e altri controlli sul territorio del titolare con soggetti noti alle forze dell’ordine. “Gli accertamenti eseguiti fanno ragionevolmente ritenere – ha sottolineato la Prefettura – che il ristorante possa essere espressione – in virtù dell’intestazione a soggetto in qualche modo gravitante in ambito criminale – sia in ragione dei pregiudizi annoverati da stretti parenti, che da legami intessuti da affini risultati collegati alla cosca egemone del territorio – della volontà di riaffermare la capacità economica della predetta organizzazione criminale mediante il reimpiego dei proventi di attività delittuose”. Una nota del questore di Vibo, Cristiano Tatarelli, inviata alla Prefettura ha inoltre evidenziato che “Antonio Trecate è cugino dell’attuale assessore agli Affari generali del Comune di Tropea Greta Trecate. La correlazione di parentela viene evidenziata dal fatto che il padre di quest’ultima, Massimo Trecate, è fratello del padre del titolare del locale. Inoltre l’assessore Greta Trecate è nipote di Ivano Pizzarelli, fratello di Armanda, moglie di Massimo Trecate; Ivano Pizzarelli – ha evidenziato ancora il questore – è stato tratto in arresto nell’ambito dell’operazione di polizia Dinasty-Affari di famiglia in quanto affiliato alla cosca Mancuso di Limbadi. Antonio Trecate, inoltre, risulta essere nipote di Francesco Trecate – fratello del padre – tratto in arresto nell’operazione di polizia eseguita dalla Guardia di finanza denominata “Cimitero degli orrori a Tropea”.
I risvolti politici
Alla luce delle motivazioni poste dalla Questura di Vibo alla base della proposta di revoca della licenza al ristorante di Antonio Trecate e in considerazione che i suoi legami parentali del titolare sono stati ritenuti fattore di possibile inquinamento dell’economia legale e la revoca è stata adottata “a tutela dell’ordine pubblico e con una finalità preventiva analoga alle informative antimafia”, il consigliere comunale di minoranza Antonio Piserà ha chiesto con un’interrogazione rivolta al sindaco, Giovanni Macrì, la revoca immediata dell’assessore Greta Trecate. Il motivo è presto detto: l’assessore viene espressamente menzionato dal questore nella sua nota riguardante il ristorante del cugino Antonio Trecate e poiché le parentele sono le medesime (anzi, vengono in più citati congiunti diretti del solo assessore Trecate, come lo zio materno Ivano Pizzarelli) si chiede nell’interrogazione se non vi sia il rischio anche di un “inquinamento” degli organi elettivi dell’ente oltre a quelli della privata attività commerciale (ristorante di Antonio Trecate) per la quale è stata ora revocata la licenza. Analogamente, l’ex consigliere comunale Massimo Cono Pietropaolo, proprio al fine di evitare possibili rischi di infiltrazioni mafiose negli organi politici del Comune, ha chiesto al presidente del Consiglio comunale di Tropea, Francesco Monteleone, di voler invitare tutti i consiglieri a dimettersi per andare a nuove elezioni dopo un breve priodo di commissariamento (scelta che, in ogni caso, non impedirebbe l’invio di una Commissione di accesso agli atti da parte della Prefettura per accertare eventuali infiltrazioni mafiose, anche in caso di dimissioni dei consiglieri). Il consigliere comunale Piserà ha infine chiesto al sindaco Giovanni Macrì di conoscere i motivi che hanno portato nel febbraio 2021 all’assenza degli assessori Greta Trecate ed Erminia Graziano (quest’ultima con delega ai servizi cimiteriali) dalla riunione della giunta quando è stato deciso di affidarsi ad un legale per la costituzione di parte civile del Comune nel procedimento penale nato dallo scandalo sul c.d. “Cimitero degli orrori”. Il Consiglio comunale per discutere dell’interrogazione del consigliere comunale Antonio Piserà è stato convocato per stamane.
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