Dall’osservazione delle stelle alla valorizzazione del sito archeologico del Cofino, l’evento Fai Vibo
L’appuntamento sarà impreziosito dalla presenza degli astrofili che metteranno a disposizione dei partecipanti i loro telescopi professionali per ammirare il cielo
“Fai con noi un sogno in una notte stellata”. La delegazione vibonese del Fondo ambiente italiano promuove una iniziativa per valorizzare i siti d’interesse archeologico e al contempo osservazione della volta celeste. L’appuntamento si svolgerà martedì 25 luglio alle ore 20.00 presso l’area archeologica del Cofino (lato antenne). Si tratta di un evento molto atteso: «Le tradizioni – sottolineano i promotori- soprattutto se sempre di successo, vanno rispettate e proseguite e noi volontari Fai ce la mettiamo tutta per farlo». Questo è l’appuntamento estivo «per antonomasia da qualche anno, a cura della nostra delegazione e dell’Associazione astronomica del Mediterraneo». “Fai con noi un sogno in una notte stellata” si terrà lungo via Croce Nivera. Ad impreziosire la serata, la presenza dell’archeologa Maria D’Andrea che porterà i partecipanti «alla scoperta del magnifico sito, che ha «riportato alla luce tracce affascinanti del nostro glorioso passato in quella che è l’area sacra dedicata, per la presenza del basamento di un tempio, al mito di Kore/ Persefone».
L’area del Cofino
L’area sacra del Cofino si trova nella parte più alta della città, nelle vicinanze dello storico Castello. Il grande tempio venne scoperto nel 1921 da Paolo Orsi. La struttura era dedicata a Kore-Persefone ed in seguito anche alla madre Demetra, sorella di Zeus e madre della terra, dea del grano e dell’agricoltura, artefice del ciclo delle stagioni. Il santuario era protetto naturalmente da una profonda vallata e nascosto da un fitto bosco sacro. A Sud ovest della struttura è stato scavato un deposito costituito da statuette fittili, di divinità con porcellino e fiaccola, connesse al culto di Persefone-Demetra, cronologicamente distribuiti tra VI e l’inizio del III sec. a.C.Ci fu una rioccupazione del sito in età romana imperiale (II-IV sec. d.C.), cui sembrano riferirsi strutture edilizie di probabile carattere abitativo. Successivamente, aggiungono i promotori, «i nostri amici astrofili metteranno a disposizione dei partecipanti i loro telescopi professionali per ammirare il cielo stellato con i suoi pianeti e costellazioni».
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