giovedì,Novembre 28 2024

Cordoglio per il killer di Lea Garofalo, la Cgil Area Vasta: «la Giunta Saporito si dimetta»

Per il segretario Enzo Scalese, il primo cittadino di Petilia Policastro dovrebbe tappezzare la città con manifesti con cui annuncia le proprie dimissioni

Cordoglio per il killer di Lea Garofalo, la Cgil Area Vasta: «la Giunta Saporito si dimetta»
Il manifesto del Comune, in basso Curcio. a lato Lea Garofalo

«Il sindaco di Petilia Policastro dice di aver riflettuto molto su quello che è accaduto nei giorni scorsi: manifesti funebri con cui l’amministrazione comunale da lui presieduta «partecipa al dolore» della «famiglia» di Rosario Curcio, il 46enne che nei giorni scorsi si è tolto la vita impiccandosi in carcere. Curcio era detenuto poiché è uno dei quattro condannati in via definitiva all’ergastolo per l’uccisione di Lea Garofalo, testimone di giustizia assassinata, sepolta in un tombino. Ma se la lunga riflessione l’ha portato giusto a valutare il fatto inopportuno, piuttosto che a prenderne nettamente le distanze, viene da affermare che forse non ha riflettuto abbastanza». E’ quanto afferma Enzo Scalese, segretario generale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia.

«Saporito cerca di giustificare l’ingiustificabile: richiama una prassi adottata dalla Giunta che, sin dal suo insediamento, il 5 ottobre 2021, ha dato mandato alle agenzie funebri per le pubbliche condoglianze a tutte le persone defunte del luogo – afferma ancora Scalese – condisce di superficialità e sciatteria le risposte relative ad un’affissione improponibile, perché se è vero che “siamo tutti uguali davanti alla morte”, davanti alla memoria del sacrificio di chi è morto per valori su cui la nostra società deve poggiarsi nel nome della democrazia, quali si legalità e della giustizia, un killer che ha partecipato a un delitto così efferato, resta un killer. Curcio, peraltro nipote omonimo di colui che, stando alle sentenze, è il reggente della cosca di ‘ndrangheta di Petilia Policastro, si occupò di far sparire il corpo di Lea e di distruggerne i resti. La pietas nei confronti di un uomo che muore si ferma ad una degna sepoltura e al rispetto del dolore dei familiari nella sfera privata. A questo punto servirebbe un manifesto gigante per ricordare il sacrificio di Lea Garofalo. E dato che questo fatto inquietante avviene a pochi giorni da un altro anniversario importante, vale a dire quello dell’uccisione del giudice Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta, la Giunta Saporito tappezzi Petilia Policastro di manifesti che rendano omaggio al coraggio e all’esempio di questi uomini. E infine – conclude Scalese – regali alla comunità un manifesto con cui annuncia le proprie dimissioni, chiedendo scusa».

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