Drapia: si punta ad una mostra archeologica permanente al museo “Galluppi”
L'amministrazione comunale ha costituito un gruppo di lavoro che annovera al suo interno anche l'archeologo Marco Pacciarelli della Federico II di Napoli
Il castello “Pasquale Galluppi” di Caria, da sempre al centro dell’attività amministrativa del Municipio di Drapia, rappresenta sempre più il cuore pulsante della vita culturale di tutto il territorio comunale. A darne prova ancora una volta, dopo le innumerevoli attività svolte e quelle in corso, è la volontà della squadra guidata da Alessandro Porcelli di allestire una mostra archeologica permanente al suo interno. Come avevamo già anticipato non molto tempo fa, per incentivare la cultura, valorizzare i beni ed il patrimonio culturale del comprensorio di Drapia, promuovendo le attività volte alla conoscenza e alla fruizione dello stesso, l’amministrazione comunale ha inteso costituire un gruppo di lavoro per iniziare a far vivere, a residenti e turisti, il complesso museale come tale. A formare dunque questa squadra, che lavorerà a titolo gratuito con funzione propositiva e consultiva, sono: il direttore stesso del museo “Pasquale Galluppi” e coordinatore del progetto, l’architetto Emilio Minasi; l’archeologa Maria Teresa Iannelli che si occuperà dell’elaborazione del progetto scientifico e la scelta del materiale archeologico da esporre insieme a Marco Pacciarelli, docente di archeologia all’Università Federico II di Napoli. Quest’ultimo, alcuni anni addietro, proprio nella località Torre Galli di Caria, ha svolto una campagna di scavi e di ricerca con l’Università partenopea sulle orme di quanto avviato e scoperto nei primi del ‘900 dall’archeologo Paolo Orsi. Infine della squadra farà parte anche l’architetto Vincenzo Calzona, direttore del museo “MuRi” di Ricadi, che curerà gli aspetti amministrativi. Tra le figure che porteranno avanti il progetto della mostra mussale permanente ci sarà anche Cicco Rombolà che, assieme a Cosmo Rombolà, Alfonso Lo Torto e Ferdinando Staropoli hanno dedicato parte della loro vita alla ricerca di reperti. La mostra verrà allestita seguendo le linee guida del regolamento dello stesso museo, al fine di garantire l’esposizione del materiale archeologico attualmente in deposito nei locali dell’ex Ufficio postale di Drapia.
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