Emergenza acqua a Vibo, il sindaco: «Migliorano i valori ma resta il divieto»
Il primo cittadino dichiara che "l'amministrazione sta profondendo il massimo impegno, ma la problematica non è di facile soluzione"
Il sindaco del Comune di Vibo, Maria Limardo, ha fatto sapere che “si è recato questa mattina, unitamente ai dirigenti, funzionari ed operai, nei punti di prelievo in cui si sono registrate le principali criticità che hanno determinato la non potabilità dell’acqua in alcuni quartieri della città capoluogo. Dalle ultime analisi in possesso dell’ente si registra un graduale miglioramento nei valori in termini di presenza di infiltrazione batterica da soli coliformi, però ancora non tale da determinare la revoca dell’ordinanza di divieto”. E’ quanto dichiara la Limardo la quale precisa “al termine del sopralluogo ci siamo recati in Prefettura insieme ai rappresentanti dell’Azienda sanitaria per fare il punto della situazione. Intendo rassicurare la cittadinanza sul fatto che questa amministrazione sta profondendo il massimo impegno e che la risoluzione della problematica è in cima alle priorità di questi giorni. Capisco bene che i cittadini auspichino dei risultati immediati, ma la problematica non è di facile soluzione. Non appena avremo novità importanti la cittadinanza sarà tempestivamente informata. Nel frattempo prosegue la distribuzione dell’acqua alle famiglie richiedenti, tramite il punto del mercato delle Clarisse, con la preziosa collaborazione della Prociv Augustus”. Si attende, però, ancora la pubblicazione degli esiti delle analisi sul sito ufficiale del Comune. La situazione di emergenza si protrae dal 5 luglio quando, con ordinanza sindacale, è stato emesso il divieto di utilizzo dell’acqua per scopi potabili e per il consumo umano. La causa del divieto è da ricercare nella presenza di batteri coliformi ed escherichia coli emersi all’esito delle analisi di laboratorio dei campioni di acqua potabile. Le aree interessate dal divieto sono: quartiere di Moderata Durant (comprese le aree prospicienti la SS 18); quartiere Feudotto; quartiere Sacra Famiglia; quartiere Affaccio (comprese le aree tra via Olivarella e viale Giovanni XXIII); aree comprese tra via Lacquari, via Papa Giovanni Paolo II, via Cesare Pavese, via Bitonto; aree comprese tra via Alessandro Manzoni e via Pasquale De Maria. Il provvedimento vergato dalla Limardo chiarisce che “l’acqua non può essere utilizzata per uso alimentare, per l’igiene della persona, per l’igiene orale, lavaggio oggetti per l’infanzia (biberon, contenitori pappe, ecc. ), la preparazione degli alimenti, il lavaggio di stoviglie o utensili da cucina e apparecchiature sanitarie. Le risorse idriche pulizia della casa e il funzionamento degli impianti sanitari”.
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