venerdì,Ottobre 18 2024

Gli albergatori del Consorzio Cogetur del Vibonese chiedono ascolto alla politica

Puntano il dito contro la classe dirigente gli imprenditori della Costa degli Dei: «I nostri suggerimenti per rilanciare il turismo inascoltati»

Gli albergatori del Consorzio Cogetur del Vibonese chiedono ascolto alla politica
Il mare di Capo Vaticano

“Come da triste consuetudine, in questa nostra terra perennemente in crisi e tuttora sottosviluppata, ci tocca come unica associazione di categoria attiva nell’intero comprensorio del vibonese, nostro malgrado, denunciare a stagione turistica ormai inoltrata, una situazione in netto peggioramento. Non temiamo di essere tacciati di cronica lamentosità, poichè senza falsa e stucchevole modestia, la Cogetur conta tra le sue fila i pionieri del turismo di questo territorio e gli altrettanto coraggiosi continuatori della loro opera senza la quale il turismo non ci sarebbe stato o perlomeno non in forma e dimensioni tali da rappresentare come Tropea- Capo Vaticano da solo il 30% dell’intero comparto della miserrima regione”. Così gli albergatori del Consorzio Cogetur che esprimono “severa preoccupazione per il persistere della mancanza assoluta di una qualsivoglia azione politica atta a governare promuovere e programmare il fenomeno turismo, ci si accorge degli organi istituzionali solo quando arrivano le bollette. Le amministrazioni locali che almeno sembra abbiano raggiunto un’efficenza che si potrebbe cominciare a chiamare tale nei servizi di base, fatta eccezione per Tropea, orgoglio calabrese, difettano palesemente di capacità politiche nel più nobile senso del termine,lo stesso per tutte le restanti a salire. Le spiagge stanno sparendo e molti di noi ormai insabbiano parcheggi a mo di spiaggia nel disperato tentativo di non sopperire, perché se spariscono le spiagge il giocattolo si rompe per tutti, le nostre attività moriranno lentamente asfissiate per prima dalla perdita di fatturato e crolleranno quando questo non sarà sufficiente a reggere il peso delle imposte e l’indebitamento fisiologico degli investimenti che il mercato pretende”.

E ancora, gli albergatori: “Siamo lontani dall’applicazione degli elementari strumenti democratici che consentirebbero di sprigionare le poche ma indispensabili energie rinnovatrici che l’associazionismo e la società civile del territorio esprimono, e qui Tropea si accoda. Programmazione, il grande assente e cane che si morde la coda; come si può fare programmazione se si respingono i suggerimenti delle associazioni di categoria come Cogetur? – si domandano – Perchè la classe dirigente politica, e scusate l’eufemismo, ci considera solo dei porcellini di terracotta da rompere per comprare alla fiera un pò di voti? Possibile che i personalismi e la miopia siano arrivati a tal punto da non far capire a chi di dovere che l’imprenditoria settoriale rappresenta l’unica intellighenzia di riferimento per lo sviluppo, e questo è vero come è vero perchè se non fossimo capaci di raccogliere e rielaborare informazioni in tempo reale dal mercato saremmo già morti e per dio non lo siamo, e continuiamo a gridare al mondo che il re è nudo, da anni. I personalismi politico-dirigenziali impediscono le macro collaborazioni indispensabili per attuare piani di sviluppo territoriali che ci potrebbero permettere di presentarci al mondo come un territorio unico e attrattivo dove trascorrere le proprie vacanze rapiti dalla nostra grande bellezza, fatta di cultura e natura, dove cultura significa agricoltura buon cibo ospitalità, specchio delle nostre auliche origini magno-greche e preziose contaminazioni che ci hanno arricchito. Abbiamo nelle mani tutto per lanciare un brand mondiale delle vacanze, e invece perdiamo mercato, la stagione quest’anno è iniziata a luglio, le nostre aziende soffrono, per poter lavorare siamo costretti a pagare con i conti in rosso, un esercito di consulenti e avvocati  per districarci dalle fittissime reti di leggi leggine regolamenti burocrazie e chi più ne ha piu ne metta, e magari anche guardie del corpo visti i tempi. Comunque – precisano – le tasse regionali, e l’imu le abbiamo già pagate, e qualcuno con fidi bancari. Temiamo di fare politica diretta per non fare la fine del topo in qualche trappola giudiziaria, perchè si sa in Italia il binomio imprenditoria- politica si traduce come nelle migliori sinistre culture con la parola malaffare, temiamo ripercussioni perchè come si dice in ambienti di sottocultura, non ci facciamo i fatti nostri, ma potete star bene tranquilli non ci arrenderemo mai, da sempre lottiamo e lotteremo come i nostri padri prima di noi, per i nostri figli, per la nostra terra, per la nostra gente”.

LEGGI ANCHE: Aumento tassa di soggiorno a Ricadi, Cogetur: “Scelta che il sistema turistico non è in grado di sostenere”

Ricadi è il comune della Calabria con più presenze turistiche

Mare sporco a Coccorino, nuove segnalazioni dopo quelle da Joppolo

Articoli correlati

top