venerdì,Dicembre 27 2024

Il Porto di Tropea e le difficoltà di accesso per i disabili, la denuncia di un ex consigliere

Nino Valeri e la sua battaglia per i diritti da garantire: «Il pontile mobile per l'ormeggio non garantisce la totale stabilità per l'accesso in barca da parte di un disabile»

Il Porto di Tropea e le difficoltà di accesso per i disabili, la denuncia di un ex consigliere
Una suggestiva panoramica del porto di Tropea
Nino Valeri

Porto di Tropea e disagi per i disabili che lamentano l’impossibilità di salire a bordo delle proprie imbarcazioni ormeggiate nel pontile mobile. A farsi portavoce dei problemi, un disabile di Tropea che lamenta le difficoltà incontrate. «Sono da quarant’anni un appassionato di pesca e possiedo una barca che dal molo – spiega l’ex consigliere comunale di Tropea Nino Valeri – è stata recentemente ormeggiata, così come tutte le barche di noi tropeani, ai pontili mobili per esigenze della società Porto spa. Ebbene, da quel momento non sono più riuscito assolutamente a salire a bordo poiché il pontile mobile non garantisce la totale stabilità per l’accesso in barca ad un disabile». Tale spostamento dal molo al pontile mobile mette in luce l’inadeguatezza, proprio nei confronti dei disabili, di un’apposita delibera comunale varata a suo tempo esclusivamente per i residenti. Tale delibera garantisce ai cittadini residenti, proprietari di barche fino a sei metri di lunghezza, uno sconto del 40 per cento sui circa 2400 euro di canone annuo stabilito per l’ormeggio al molo, ma senza specificare quali precauzioni adottare nel caso in cui la barca di un residente disabile vada ormeggiata e spostata dal molo al pontile mobile. La situazione segnalata da Nino Valeri non è del resto un caso unico a Tropea. «Lo spostamento avvenuto, che rispetta la determina in questione – sottolinea Valeri -, non tiene conto delle difficoltà fisiche oggettive per i disabili possessori di barca che, ritrovandosi spostati al pontile mobile, non possono salire a bordo agevolmente ed in sicurezza sulle proprie imbarcazioni. Le esigenze sono cambiate ma ai cambiamenti non hanno fatto seguito il rispetto dei regolamenti basilari per i disabili che devono invece essere rispettati ovunque, tanto nel pubblico quanto nel privato. Accedere con la macchina al porto – ha aggiunto Valeri – per quanti come me sono impossibilitati oramai a camminare è diventato un lusso, non più un diritto. A Tropea infatti bisogna ora pagare per qualsiasi cosa e tutto è stato monetizzato, incluso il parcheggio all’interno dell’area portuale che, pur restando di proprietà comunale, viene gestito privatamente. Basta poi guardarsi un po’ attorno per vedere pontili mobili sorti ovunque per stipare quante più barche possibili e persino l’accesso ai moli – spiega Valeri – è a pagamento. Costi? 200 euro annui per avere il posto auto oppure con l’abbonamento stagionale sono 170 euro».

La “fotografia” che ne esce fuori, vista con gli occhi dei disabili, non è dunque delle migliori. «Un disabile se non paga deve quindi vedere come poter accedere da sé al porto e, beffa delle beffe, non può salire neppure su una barca poiché per usufruire dell’apposita passerella deve sborsare denari. Ma un residente – si chiede Valeri – non conta più nulla? Un disabile è corretto che debba essere trattato quasi a pesci in faccia o basta aprire il portafogli per essere considerati? Le persone non contano più in quanto tali e non meritano lo stesso rispetto e non hanno gli stessi diritti di chi paga?». Se i regolamenti interni alla struttura portuale sono di competenza della società che gestisce il porto, tuttavia Nino Valeri per denunciare la situazione si rivolge anche all’amministrazione comunale di Tropea, ma soprattutto si rivolge «all’intera comunità, ai futuri villeggianti e alle autorità competenti affinché intervengano per la tutela dei diritti dei disabili che sono fortemente discriminati». Valeri è deciso a dare “battaglia”: «Andrò sino in fondo per garantire il totale rispetto dei diritti delle persone con disabilità».

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