venerdì,Settembre 20 2024

Bancarotta fraudolenta nel Vibonese, non regge l’accusa

Il Tribunale dispone con un’ordinanza la trasmissione degli atti alla Procura per procedere con una diversa ipotesi di reato

Bancarotta fraudolenta nel Vibonese, non regge l’accusa

Trasmissione degli atti alla Procura per procedere per una diversa ipotesi di reato ovvero la mancata consegna della documentazione contabile al curatore fallimentare. Si conclude così, dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia, il processo che vedeva imputato Vincenzo Auteri, 52 anni, di Zaccanopoli, a giudizioper bancarotta fraudolenta documentale e nei cui confronti lo stesso ufficio di Procura aveva chiesto la condanna a 6 mesi previa riqualificazione del reato. I giudici, ritenendo però l’impercorribilità di una soluzione in termini di mera riqualificazione – poiché essa si concretizzerebbe in una palese violazione del diritto di difesa – hanno emesso un’ordinanza disponendo la trasmissione degli atti alla Procura. Vincenzo Auteri era assistito dagli avvocati Raffaele Manduca e Antonio Furchì. Secondo l’originaria ipotesi accusatoria, Vincenzo Auteri era finito sotto processo “poiché, nella qualità di titolare della ditta individuale Auteri Vincenzo con sede in Zaccanopoli, dichiarata fallita dal Tribunale di Vibo Valentia con sentenza n. 1/18, sottraeva o distruggeva, con lo scopo di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto o di recare pregiudizio ai creditori, i libri e le scritture contabili della predetta ditta, ovvero li teneva in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari”.

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