Randagismo a Vibo, approvate le procedure di sterilizzazione
Riunione operativa tra Comune, Asp e associazioni. Il consigliere delegato Paola Cataudella: «Diamo seguito a una legge regionale finora inapplicata»
Combattere il randagismo e impegnarsi per l’applicazione delle leggi a tutela degli animali. Una finalità che l’amministrazione comunale intende portare avanti attraverso varie iniziative. Proprio oggi nella sala della giunta comunale si è tenuto un tavolo tecnico tra la stessa amministrazione rappresentata dal sindaco Maria Limardo e dal consigliere comunale Paola Cataudella, delegata dal sindaco a seguire la problematica, alla presenza dei rappresentanti dell’Asp – il direttore sanitario Michelangelo Miceli ed i delegati dell’area veterinaria Francesco Massara e Filippo Laria -, oltre alle associazioni animaliste del territorio come l’Enpa di Pizzo rappresentata da Marina Betrò, la Lav di Vibo Valentia con Roberto Mazzitelli e Marica Barreca, gestore del canile comunale.
Nel corso dell’incontro sono state approvate le procedure di sterilizzazione e reimmissione dei cani randagi sul territorio comunale. Punto di notevole importanza per dare avvio ad un ridimensionamento del fenomeno. «Siamo consapevoli – ha sottolineato in chiusura la Cataudella – che i problemi legati al fenomeno del randagismo siano molteplici, difficili da eliminare completamente da un territorio “invaso” dalla numerosa presenza di cani, vittime a volte anche delle peggiori sevizie. Ma oggi possiamo affermare che finalmente si dà seguito al decreto regionale del 2012, sulla razionalizzazione degli interventi in materia di randagismo, che finora non era stato mai applicato».
Il Comune di Vibo Valentia sarà infatti il primo della Provincia ad attuare le disposizioni con l’ordinanza che da qui a breve sarà adottata. «Il primo passo è questo, la prevenzione – conclude la Cataudella -; non sarà un intervento risolutorio ma un grande punto di partenza. Con la sterilizzazione si impedisce la nascita di nuovi randagi; per poi proseguire con altre iniziative come i maggiori controlli sull’obbligo del microchip. Ma, comunque, prima si riduce il numero di cani vaganti per la città, poi si riorganizza in maniera più efficiente la gestione del fenomeno. Considerando, tra l’altro, che oggi abbiamo un’ottima gestione del canile».