venerdì,Novembre 8 2024

Sanità, i consiglieri (di minoranza) appoggiano il sindaco di Vibo

Policaro: «Si deliberi subito». Miceli: «La questione venga affrontata anche in commissione». E intanto risalta un dato politico: il silenzio dei gruppi di maggioranza sulle questioni più importanti

Sanità, i consiglieri (di minoranza) appoggiano il sindaco di Vibo

Continua a tenere banco a Vibo Valentia l’imminente convocazione della conferenza dei sindaci per discutere della disastrata sanità vibonese. Dopo il botta e risposta tra il sindaco del capoluogo Maria Limardo e il collega di Serra San Bruno, nonché presidente della conferenza, Luigi Tassone, giungono ora le prese di posizione anche di alcuni consiglieri comunali di Vibo Valentia.

Per il vicepresidente dell’assise vibonese, Giuseppe Policaro (Vibo Unica), è necessario arrivare «preparati alla conferenza» e soprattutto «con deliberati /proposte dei rispettivi consigli comunali per dar forza ai sindaci che vi parteciperanno». Pertanto, l’appello è rivolto «a tutti i sindaci» affinché formulino «richiesta di convocazione dei rispettivi consigli comunali per discutere della tematica di primario interesse per i cittadini». 

Concorda col primo cittadino anche il consigliere d’opposizione Marco Miceli (Pd), il quale ritiene, però, che per «favorire il necessario ed adeguato discernimento», possa essere «proficuo affrontare preventivamente la questione sanità negli organi consiliari della città: la quarta commissione ed eventualmente in un consiglio comunale aperto, come anche rimarcato dal consigliere Policaro. In tali sedi – a parere dell’esponente del Pd – potranno essere dibattuti, approfonditi e oltremodo formalizzati i temi dell’importante questione di cui il sindaco potrà estrapolare gli indispensabili elementi da trattare nel competente organismo istituzionale». 

È evidente, conclude Miceli, che la questione della sanità vibonese «si inserisce nella complessa questione della sanità calabrese attanagliata ormai da 10 anni da un piano di rientro controllato direttamente dal governo centrale per il tramite dei commissari ad acta. Situazione avallata nel passato dalle precedenti amministrazioni regionali e aggravata dall’approvazione del decreto Calabria da parte di un governo giallo-verde che sembrerebbe ormai essere sulla via del tramonto».

La questione, al di là del contenuto, lascia comunque trasparire anche un aspetto politico, prettamente locale, non secondario: i gruppi consiliari di maggioranza di Vibo Valentia hanno perso la voce. Sugli argomenti oggetto di dibattito politico, infatti, non si scorgono interventi, dichiarazioni e prese di posizione significative in favore dell’operato dell’esecutivo, fossero anche banali frasi di circostanza. È successo nel consiglio comunale del 5 agosto, dove quasi nessuno si è alzato per difendere i rappresentanti politici e istituzionali di questa amministrazione (leggasi Giuseppe Mangialavori), presi di mira duramente dal Pd (leggasi Stefano Luciano); è successo nella diatriba sul Piano di riequilibrio; succede ora nella sanità. Da una parte l’amministrazione, dall’altra – non sempre in maniera contrapposta – una fetta della minoranza. La maggioranza ha perso la voce.

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