mercoledì,Dicembre 18 2024

Comune di Vibo, Noi con l’Italia contro il sindaco: «Ente già in dissesto e Piano di riequilibrio inutile»

Maria Rosaria Nesci sollecita la convocazione del Consiglio per discutere delle precarie condizioni economiche in cui versa l'ente e per fare luce su tutte le responsabilità della Giunta

Comune di Vibo, Noi con l’Italia contro il sindaco: «Ente già in dissesto e Piano di riequilibrio inutile»
Il Comune di Vibo e il sindaco Maria Limardo
Maria Rosaria Nesci Noi con l’Italia

In merito alle recenti dichiarazioni del consigliere comunale di Azione Stefano Luciano sulla manovra finanziaria e sui conti pubblici del Comune di Vibo Valentia, interviene anche la coordinatrice provinciale di Noi con l’Italia. In una nota stampa Maria Rosaria Nesci, nel condividere alcuni passaggi del consigliere comunale, ritiene opportuno approfondire anche la questione del Rendiconto di Gestione 2022 e la condizione economica dell’ente in merito alla mancata approvazione del rendiconto di gestione del Comune per l’anno 2022 nei termini di legge e la conseguente diffida ad adempiere inoltrata della Prefettura. «Così come letta la notizia – evidenzia la Nesci – che richiama una diffida della Prefettura, sembrerebbe che il rendiconto di gestione non sarebbe stato approvato entro il 30 aprile del corrente anno dal Consiglio comunale, reo, dunque, di aver omesso tale adempimento. Invero, c’è da precisare che l’intervento del Consiglio comunale non vi è stato e ciò, non già per mancanza di volontà e senso di responsabilità dei consiglieri, bensì poiché detto intervento è stato inibito dalla stessa Giunta del sindaco Limardo – vale a dire dall’assessore al Bilancio – che, pur avendo predisposto nei termini lo schema di rendiconto di gestione ha certamente omesso di portarlo all’attenzione del Consiglio comunale entro i termini stabiliti per la relativa approvazione. La ratio sottesa a tale ritardo di presentazione, tuttavia, non è dato comprenderla. [Continua in basso]

Maria Limardo

E però, stanti le sempre più mistificanti dichiarazioni del sindaco in ordine a tale vicenda, ciò che viene da pensare – a parere della coordinatrice provinciale di Noi con l’Italia – è che, molto probabilmente, la Giunta guidata da Limardo attendesse di conoscere le motivazioni delle sezioni riunite della Corte dei Conti, nell’erronea convinzione che dette motivazioni potessero dire di più rispetto a quanto non fosse stato già chiaramente indicato nel dispositivo della medesima sentenza. Ma se così dovesse essere, appare utile ricordare quanto la nave sia ancora lontana dal porto. Le motivazioni della citata sentenza, infatti, non diranno all’Ente cosa deve fare in questo momento, semplicemente si limiteranno a spiegare che all’epoca della presentazione del Piano di Riequilibrio vi era la situazione prevista dagli art. 268 e 268 bis comma I, vale a dire un disseto in itinere e che, pertanto, il Piano di Riequilibrio non poteva essere né deliberato, né tanto meno approvato. A tal proposito, richiamando delle dichiarazioni del sindaco sulla circostanza, la quale in un intervento consiliare ebbe a dire Noi potevamo dichiarare il dissesto”, si vuole cogliere l’occasione per ricordare alla stessa che le sue affermazioni erano e sono del tutto errate, in quanto il dissesto era già in corso con specifica procedura in atto, sicché l’amministrazione avrebbe semplicemente dovuto chiedere la prosecuzione dello stesso da adottare con decreto del Ministero dell’Interno».

Maria Rosaria Nesci aggiunge quindi: «Ciò che il nostro sindaco definisce un mero “foglietto” è in realtà il dispositivo di una sentenza, vale a dire un documento ufficiale che riporta la decisione di un’autorità giudiziaria, massima espressione dello Stato di diritto. E quel dispositivo – sottolinea ancora – non dice che il sindaco avrebbe potuto dichiarare il disseto ma semplicemente che il Comune era già in dissesto». Per la Nesci, dunque, «ciò che è grave, anzi gravissimo, è che nessuno, in primis il sindaco e poi la sua giunta di alto profilo, se ne sia reso conto, aggravando così la condizione dell’ente locale. Non è dato, pertanto, comprendere quale sia il risanamento economico di cui si fregia. Tale risanamento, in un siffatto contesto, è pura immaginazione che si tenta di raccontare come fosse realtà a chi non è addetto ai lavori. Ma chi scrive non può tacere ed ha il dovere morale di dire ai cittadini qual è la realtà in cui ci si trova. Una realtà di disastro economico, le cui responsabilità sono in buona parte da attribuire alle incapacità di questa amministrazione. Tutto ciò evidenziato, riprendendo il tema relativo al rendiconto di gestione 2022 e considerato che nonostante la diffida della Prefettura pare che ancora non sia stata fissata la data per la relativa delibera di approvazione da parte del Consiglio comunale, si vuole rammentare al sindaco che la mancata approvazione del rendiconto preclude, tra l’altro, la possibilità per l’ente locale di utilizzare l’eventuale avanzo di amministrazione al bilancio di previsione immediatamente successivo per finanziare determinate spese». Alla luce di quanto esposto, Maria Rosaria Nesci sollecita la convocazione del Consiglio comunale «con l’auspicio che quando il sindaco ebbe a riferire di voler lasciare un bilancio risanato a chi verrà dopo questa amministrazione non intendesse di voler consegnare il Comune di Vibo Valentia ad un commissario ad acta!».

Leggi anche: Comune di Vibo, manovra finanziaria e soldi pubblici, Luciano: «Superficialità dal sindaco»

Articoli correlati

top