Paravati, il vescovo incontra i fedeli e spiega il trasferimento di don Muscari a Pizzo
La notizia è stata data dallo stesso parroco durante la messa domenicale. Il sindaco Giordano: «Dispiacere ma rispetto per la decisione di monsignor Nostro»
Il parroco di Paravati, don Domenico Muscari, dal prossimo mese di giugno svolgerà la sua opera al servizio della comunità “Resurrezione di Gesù” di Pizzo. La notizia è stata data dallo stesso sacerdote di Stefanaconi domenica scorsa, durante la santa messa celebrata nella chiesa matrice “Santa Maria degli Angeli”, la stessa frequentata nel corso della sua vita dalla Serva di Dio Natuzza Evolo. Subito dopo la comunità di fedeli si è mobilitata sui social e nel concreto per cercare di scongiurare il trasferimento dell’amato parroco, insediatosi a Paravati nel 2017, forte dell’esperienza precedentemente acquisita nella veste di parroco di San Nicola da Crissa, nel ruolo di responsabile dell’Ufficio diocesano per la Pastorale giovanile e nel corso degli anni di apostolato vissuti in Australia. Tra le ipotesi messe in campo per convincere il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro, a recedere dalla decisione intrapresa, quella di organizzare una fiaccolata che dalla chiesa parrocchiale conducesse alla basilica cattedrale di Mileto. Una iniziativa pacifica messa da parte dopo che lo stesso presule si è recato di persona a Paravati per incontrare una rappresentanza di fedeli e per spiegare la delicatezza del ruolo assegnato e l’esigenza di inviare don Muscari a svolgere il suo servizio a Pizzo. Come detto, il 46enne sacerdote è molto amato nel paese di Mamma Natuzza. Da qui il dispiacere dei fedeli. Un sentimento fatto proprio dallo stesso sindaco di Mileto Salvatore Fortunato Giordano. [Continua in basso]
«È normale e umano – sottolinea al riguardo – che la notizia del trasferimento del parroco di Paravati abbia lasciato attoniti e tanta amarezza in tutti. Il motivo va ricercato nella sensibilità, nell’amore, nella cura, nella grandezza, nella giovialità, nella giustezza, nell’equilibrio, nell’accoglienza, nella calorosità umana, nel saper condividere, nel cercare sempre la soluzione mediatica, nel sorriso e nella brillantezza degli occhi di don Muscari. Sebbene la decisione sia ecclesiastica e nulla si possa obiettare (bisogna aver rispetto e portare obbedienza al vescovo e alla sua funzione, un presule che tra l’altro ha dimostrato con i fatti di voler bene a questo territorio), essa tuttavia ha dei risvolti civili e umani, così come è giusto che sia. Un prete, da noi, non è solo un prete, ma rappresenta un forte anello di congiunzione tra la società, quella vera, quella “dell’odore di sugo”, e le Istituzioni. Don Domenico è stato tutto questo. Ora il Signore – prosegue – gli ha riservato un ruolo importante: fondare e costruire una nuova parrocchia in una città importante come Pizzo, attualmente amministrata da un miletese doc come Sergio Pititto. Sarà un’altra sfida che, conoscendolo, lo vedrà vincente. Grazie don Domenico per quanto di bello ha fatto per la nostra Comunità! Noi la porteremo sempre nel cuore». Don Muscari, come detto, si insedierà a Pizzo nel mese di giugno. A capo di una comunità che ha visto il precedente parroco dimettersi dal suo incarico dopo una condanna in primo grado, nell’ambito dell’inchiesta “Romanzo Criminale”.