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Torna a Gioia Tauro la statua della Madonna restaurata dallo scultore di Zungri Gaudioso

La sacra effigie lignea è stata restituita alla comunità. Il professionista vibonese: «Lavoro lungo mesi, grandi apprezzamenti da parte dei committenti»

Torna a Gioia Tauro la statua della Madonna restaurata dallo scultore di Zungri Gaudioso
Lo scultore Gaudioso e la statua dell'Immacolata

Un lavoro di restauro durato mesi ma che ha permesso alla sacra effigie dell’Immacolata Concezione di Gioia Tauro di riacquistare l’originaria bellezza. Le attività di ripristino sono state portate avanti dallo scultore di Zungri, Tonino Gaudioso. L’artista, che nei mesi scorsi aveva inaugurato un altro importante lavoro, ovvero la statua in marmo di Carrara della Madonna della fontana di Spilinga, è tra i più apprezzati professionisti attivi a livello territoriale. Capacità che hanno permesso a Gaudioso di ottenere commissioni di pregio come quella proveniente dalla parrocchiale della città della Piana. [Continua in basso]

Il lavoro di restauro è stato fortemente voluto dalla locale comunità di fedeli guidata dal parroco don Antonio Scordo: «Si tratta di una statua-spiega l’artista- scolpita decenni fa a Catania. Lo scultore che l’ha realizzata purtroppo non c’è più. A distanza di tanti anni, circa 30-aggiunge- ho avuto l’onore di realizzare il suo ripristino». In realtà «le statue dell’Immacolata -evidenzia Gaudioso-sono due, una in cartapesta, sarebbe l’originale. Questa che ho restaurato è invece scolpita in legno».

In merito all’attività portata avanti, Gaudioso rimarca: «Ho cercato di dare alla statua in legno gli stessi colori e decorazioni dell’originale che oggi si trova nel Duomo di Gioia Tauro». La Madonna, alta 1 metro e 80 centimetri, viene raffigurata con le mani giunte e un serpente sotto i piedi. Presenta una tunica avorio e un mantello celeste con decorazioni dorate: «Sono felice e orgoglioso per l’entusiasmo dei committenti. Quando sono venuti a ritirare la statua hanno dimostrato grande apprezzamento e soddisfazione per il lavoro realizzato. Il restauro è partito a inizio gennaio e l’opera ha fatto ritorno a casa a fine aprile».

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