sabato,Novembre 23 2024

Vibo, grande partecipazione alla prima giornata di “Futura, il Festival delle Scienze”

La quarta edizione è stata aperta con ospiti di rilievo che hanno tenuto alta l'attenzione di studenti e spettatori

Vibo, grande partecipazione alla prima giornata di “Futura, il Festival delle Scienze”
Piergiorgio Odifreddi e Maria Teresa Marzano

“Una festa e un’opportunità di crescita”. Con queste parole la dirigente scolastica del Liceo G. Berto Licia M. Bevilacqua ha voluto aprire la quarta edizione di Futura, il Festival delle Scienze 2023 del Liceo G. Berto di Vibo Valentia. “Un Festival che è prima di tutto il festival dei ragazzi – fanno sapere gli organizzatori della manifestazione – la dirigente ha sottolineato la vocazione collettiva dell’evento dichiarando che “mi sento privilegiata, sono ospite dei miei studenti”, studenti che non sono solo spettatori ma anzi sono impegnati a tutti i livelli nella complessa macchina organizzativa. Con la dirigente, per un saluto, c’erano la sindaca di Vibo Valentia Maria Limardo e il presidente della Provincia Corrado L’Andolina che ha volentieri dato ospitalità al Festival nella Sala Consiliare del palazzo della Provincia. Il battesimo vero e proprio, dopo quello istituzionale, è avvenuto con il professor Piergiorgio Odifreddi, introdotto splendidamente dalle note della pianista Andrea Lavorato, che ha dialogato con Francesco Vacirca e Melissa Baldo, emozionati e bravissimi, parlando di quanta matematica ci sia nella nostra vita anche dove non immagineremmo ma di trovarla, per esempio in un pianoforte, tra le note di una canzone o in una foglia di lattuga, o quanto Archimede ci sia dentro un pallone da calcio”. [Continua in basso]

“È stata poi la volta del professor Ugo Borello, neurobiologo, che introdotto da Nadia Natale e Gabriele Lapolla ha raccontato a un pubblico attento i processi che intervengono nel cervello durante l’apprendimento e cosa fare, anche a scuola, per stimolare e potenziare quei processi. Intanto – proseguono – nelle sale del Liceo Berto erano già partiti i laboratori e le visite delle scolaresche coordinate da Francesca Signoretta che gestiva l’accoglienza dei visitatori dialogando con la tuttofare Lucia Chiffi, una delle insostituibili pedine della manifestazione, e in sala Graziano si svolgeva il primo turno del quiz ScienziAmo, ideato dalla dottoressa Morano e della cui organizzazione si è occupato Bruno Berlingeri. Il primo turno, presentato da Clara Carnovale e Giuseppe Rosaniti, ha visto prevalere le squadre del Capialbi e del Berto che passano alla fase successiva. C’è un motivo se facciamo tutti questi nomi: molte delle persone che stanno facendo questo festival lavorano dietro le quinte e sarebbe un peccato non dar loro la soddisfazione che meritano. È il caso di Pasquale Mercatante, uno dei responsabili della logistica, o dei tanti fotografi che stanno raccontando per immagini il festival, o dei ragazzi che si sono occupati dell’accoglienza musicale o ancora degli agguerritissimi componenti dell’ufficio stampa che meriteranno uno spazio tutto loro nel racconto dei prossimi giorni. Con gli appuntamenti del pomeriggio il festival è approdato definitivamente tra le pareti del Liceo Berto, alle 15.00, con nuovamente il professor Odifreddi che ha ragionato di Logica e scienza dialogando con Roberta Bono e Paola De Pace”.

“Si è trattato di un incontro molto interessante nel quale si è passati da concetti astratti come quelli di
verità e falsità a cose più contingenti e legate alla vita materiale come il concetto di pace o quello di progresso scientifico. Quindi, – concludono gli organizzatori – a chiudere in bellezza una prima giornata piena di cose, l’appuntamento con Giorgio Assisi, uno studente del Liceo Berto di poco più di 15 anni che presentato dalla dirigente Bevilacqua e da Alex Lucan e sotto lo sguardo ammirato di colleghi di scuola e professori ha raccontato la meravigliosa avventura del DNA con la maturità e la competenza di un docente universitario. Un ragazzo che è già qualcosa di più di una bella promessa e esprime alla perfezione quel che succede quando la scuola riesce ad ascoltare e a riconoscere il talento personale e lo aiuta a crescere”.

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