Forum terzo settore Vibo, rinnovate le cariche sociali: Conocchiella confermato portavoce
L’obiettivo è quello di far crescere il mondo del terzo settore, favorendo il confronto con le istituzioni e garantendo formazione e aggiornamenti continui
Il convegno del terzo settore vibonese, “Il bisogno di stare insieme”, oltre a registrare una buona partecipazione ha consentito di analizzare i temi della sanità, volontariato, sfide per il futuro. All’appuntamento ospitato nella cornice di Casa Sacro cuore hanno preso parte rappresentanti del mondo associazionistico e anche delle istituzioni. Dopo l’interessante appuntamento, si è riunita l’assemblea ordinaria dei soci del forum del terzo settore provincia di Vibo Valentia per il rinnovo quadriennale delle cariche sociali. [Continua in basso]
Il rinnovo delle cariche sociali
Il portavoce Giuseppe Conocchiella (Aido Briatico) è stato confermato. Nelle vesti di coordinatori figurano poi: Stefania Figliuzzi (Attivamente coinvolte), Leonardo Monteleone (Anteas Vibo), Maria Vincenza Naso (Angsa Vibo), Raffaella Marzano (Pro loco Briatico), Nicholas Grillo (Prociv augustus), Vincenzo De Maria (Pro loco Vibo Marina).
Le cariche di revisori assegnate a Michele Caridà (Amnil Vibo) e Vincenzo Alberto Gradia (Coriss).
Garanti: Domenico Pitimada (Arci Caccia e Pesca Vibo) e Francesco Scarmozzino (Banco alimentare Vibo), Claudio Cricenti (Adicons Vibo).
Gli obiettivi futuri non mancano. La nuova dirigenza nel ringraziare tutti i soci per la fiducia data, accoglie e condivide l’invito di Conocchiella, di continuare a portare avanti l’ambizioso obiettivo, iniziato nel 2019, di far crescere il mondo del terzo settore vibonese con momenti di incontro e formazione itineranti da realizzare insieme al Csv Calabria Centro e le amministrazioni comunali nei comuni capo ambito sociale o disponibili. Il sodalizio punta ad essere ancora di più incisivo portavoce presso le pubbliche amministrazioni degli interessi generali e di quelli più specifici degli Ets rappresentati in favore esclusivo dei ceti più fragili attraverso un’accurata coprogrammazione, coprogettazione e ove possibile con un’amministrazione condivisa.
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