Truffa ai danni del Comune di Tropea e armi: due assoluzioni, una condanna e due prescrizioni
Incassa l’assoluzione – per un episodio previa riqualificazione del reato – anche il custode del cimitero Francesco Trecate, mentre il consuocero viene condannato per armi
Sentenza del Tribunale di Vibo Valentia (presidente Gianfranco Grillone, a latere i giudici Luca Bertola e Rossella Maiorana) che ha assolto Saverio Mazzitelli e Francesco Trecate (dipendenti comunali ed entrambi di 63 anni) “perché il fatto non sussiste”, ad eccezione di un episodio risalente al 18 gennaio 2016 per il quale nei confronti del solo Francesco Trecate vi è stata la riqualificazione del reato e quindi in tale caso l’assoluzione per “particolare tenuità del fatto”. Il processo mirava a fare luce su una truffa ai danni del Comune di Tropea ma nelle imputazioni figurava anche la detenzione illegale di armi e munizioni. Secondo l’accusa, Francesco Trecate e Saverio Mazzitelli, in concorso fra loro ed in tempi diversi (da gennaio ad aprile 2016), con artifizi e raggiri si sarebbero allontanati reiteratamente dal posto di lavoro per finalità estranee al servizio, celando tale condotta astenendosi scientemente dal timbrare il cartellino marcatempo in uscita ed al rientro oppure scambiandosi i cartellini per timbrarli ciascuno a vantaggio dell’altro. In tal modo avrebbero indotto in errore il Comune di Tropea circa l’effettivo svolgimento del servizio, procurandosi un ingiusto vantaggio patrimoniale corrispondente alla retribuzione non dovuta. Da qui l’accusa di truffa ai danni del Comune di Tropea.
Alla pena di 3 anni e 900 euro di multa è stato invece condannato Francesco Medile, 63 anni, di Tropea, che rispondeva di detenzione illegale di arma e munizioni in relazione in relazione al possesso di una pistola semiautomatica calibro 45, marca Colt. Arma con numero di matricola contraffatto. Stessa accusa veniva rivolta anche nei confronti di Salvatore Trecate, 39 anni, di Tropea (genero di Medile e figlio di Francesco Trecate) che però aveva scelto il processo con rito abbreviato ed era già stato condannato.
Sempre a Salvatore Trecate e Francesco Medile (quest’ultimo difeso dagli avvocati Giovanni Vecchio) veniva poi contestata l’accusa di aver detenuto illegalmente 97 munizioni calibro 45. Fatto accertato a Tropea il 30 dicembre del 2015.
Il solo Salvatore Corigliano, 64 anni (difeso dall’avvocato Salvatore Sorbilli) doveva infine rispondere di aver ceduto clandestinamente 200 munizioni calibro 45 a Salvatore Trecate, soggetto privo del titolo abilitativo necessario all’acquisto. Per tale contestazione il Tribunale ha però dichiarato per Corigliano il non doversi procedere per intervenuta prescrizione, unitamente ad altra contestazione che rivolta nei confronti del solo Francesco Medile. Francesco Trecate e Saverio Mazzitelli erano invece difesi dall’avvocato Sandro D’Agostino.
Da ricordare che Francesco Trecate, custode del cimitero di Tropea, ed il figlio Salvatore sono stati arrestati nel febbraio 2021 (attualmente sono in libertà) in quanto coinvolti nello scandalo del c.d. “Cimitero degli orrori” di Tropea che ha registrato una serie indeterminata di violazioni di sepolcro e di soppressione di cadaveri.
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