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Mileto, si espande a macchia d’olio la rete locale di “Nati per la Musica”

Al progetto ha aderito anche l’Istituto detentivo a custodia attenuata “Luigi Daga” di Laureana di Borrello. Ad oggi sono oltre 25 le realtà coinvolte

Mileto, si espande a macchia d’olio la rete locale di “Nati per la Musica”

Si espande a macchia d’olio la sfera d’influenza del presidio “Nati per la musica” del Cantiere musicale internazionale di Mileto, scuola di alta formazione diretta dal pianista Roberto Giordano. Di recente la realtà attiva a palazzo San Giuseppe (in locali concessi anni fa dalla Diocesi attualmente guidata dal vescovo Attilio Nostro) ha incassato un’altra importante partnership. Ad entrare nel raggio d’azione del programma nazionale – portato avanti dalla prima sede Npm in Calabria per promuovere l’esperienza musicale in famiglia come strumento di relazione già durante la gravidanza – è in questo caso l’Istituto detentivo a custodia attenuata “Luigi Daga” di Laureana di Borrello. «Questa adesione – sottolinea al riguardo la responsabile del progetto per il Cmi, Rita Emanuela Galvagno – rappresenta un risultato storico per il Cantiere, per Nati per la musica e per la Calabria tutta. Un sogno personale rincorso da quando lessi della Casetta Rossa di Rebibbia, che è divenuta prima una priorità assoluta per il nostro presidio e, in poco tempo, una meravigliosa realtà. Nel nostro ruolo di supporto alla genitorialità non dimenticheremo chi ne ha maggiormente bisogno e faremo il possibile per raggiungere tutte le famiglie calabresi. Desideriamo essere strumento perché la nostra regione venga individuata quale fiore all’occhiello nella diffusione del programma nazionale di Npm che abbiamo sposato con la consapevolezza dell’efficacia dell’approccio alle buone pratiche musicali, sin dalla più tenera età, per lo sviluppo psicofisico e relazionale del bambino e per il sostegno alla genitorialità consapevole. Di certo, l’adesione di “Daga” alla nostra rete è un fondamentale punto di partenza». [Continua in basso]

«La detenzione, al di là delle considerazioni che si possono fare, circa le cause e le responsabilità che sottendono tale evento – si legge a sua volta nella dichiarazione di adesione alla rete nazionale, da parte dell’Istituto di Laureana di Borrello – è sicuramente un momento traumatico, non solo per chi ne è il diretto interessato, ma anche per tutte le persone a lui vicino: i familiari, infatti, soprattutto i loro figli, diventano spesso le vittime, non solo perché pagano, ovviamente, con la privazione degli affetti, ma anche perché nel momento in cui accedono negli istituti per effettuare i colloqui, sebbene involontariamente e nonostante innumerevoli tentativi per scongiurare ciò, subiscono inevitabilmente le conseguenze negative dei luoghi della detenzione. Per questa ragione l’Istituto a custodia attenuata “Luigi Daga” è da sempre particolarmente attento e sensibile ad evitare che la “colpa e condanna” del padre, ricada, quasi biblicamente, sul figlio».

Nella lettera si sottolinea, tra l’altro, che la proposta di adesione alla rete di Npm è stata da subito accolta con grande entusiasmo, «atteso che le sue finalità si inscrivono perfettamente all’interno di quanto già previsto all’interno del progetto d’Istituto». E questo, anche al fine «di offrire concretamente eventi che, all’insegna della bellezza e dell’armonia insita nell’“ars musicae”, garantiranno ai padri in stato detentivo e ai loro bambini di poter sperimentare in chiave ludica e intima nuove modalità per scoprirsi e conoscersi».
A seguire si fa notare che il tutto sarà realizzato in un spazio privilegiato interno all’Istituto, nello specifico nella cosiddetta “casa di legno”, una sorta di chalet «che, arredato con gusto e cura, di fatto ricorda la dimensione domestica e che, dunque, ben si presta per queste attività. È un’iniziativa singolare, unica nel suo genere a livello nazionale: essere primi in Italia –  si conclude –  è motivo di grande orgoglio e quindi, per dirla con le stesse parole della dottoressa Galvagno, il nostro intento è ora di far nascere germogli di vita nuova, anche là dove sembra impossibile che questo accada». Ad oggi alla rete di “Nati per la musica” hanno aderito oltre 25 realtà regionali, tra Comuni e altri enti locali, associazioni e singoli esperti del settore. E i numeri sembrano destinati ad aumentare.

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