‘Ndrangheta, la figura di Giuseppe Giampà: dall’ascesa criminale alla decisione di collaborare
Quando il figlio del capocosca di Lamezia Francesco "Il professore", iniziò a collaborare con la giustizia, aprì un mondo. L'audio in onda nel corso della puntata di Mammasantissima
Era il 2012. Quando Giuseppe Giampà, figlio del capocosca di Lamezia Francesco “Il professore”, iniziò a collaborare con la giustizia, aprì un mondo. Prima di parlare di suo padre e dei suoi mentori, ovvero Pasquale Giampà detto Millelire e Aldo Notarianni parlò di se stesso, della sua carriera criminale e dei riti per il conferimento delle doti in carcere. «Praticamente – racconta Giuseppe Giampà al pm Elio Romano nell’audio trasmesso nella puntata di Mammasantissima – nel 2000 ho avuto come dote lo sgarro. Prima c’è picciotto, camorrista e poi sgarrista. Mi hanno dato tutte e tre in una volta mio zio Pasquale e Aldo Notarianni. Nel 2011 dopo l’arresto mi è stata conferita dallo sgarro al padrino in carcere… perchè me le meritavo». Continua a leggere su LaCnews24.it
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