Tropea, il sindaco Giuseppe Rodolico sul viale del tramonto
La tenuta della maggioranza appesa ad un filo. Attacco ai dissidenti: «Sono animati da un inspiegabile livore. Dovrebbero fare chiarezza»
Il paradosso dei paradossi: a tenere in sella l’amministrazione comunale di Tropea è l’attesa della decisione sullo scioglimento del civico consesso per infiltrazioni mafiose. Infatti, i tre consiglieri che si sono staccati dalla maggioranza (il presidente dell’assemblea municipale Sandro D’Agostino, l’ex vicesindaco Domenico Tropeano e il consigliere Nino Valeri) costituendosi in una formazione autonoma, nei fatti sono passati all’opposizione e colgono sempre l’occasione per attaccare la Giunta e, soprattutto, il sindaco Giuseppe Rodolico.
Questi, dal canto suo, ha rispedito le accuse al mittente ed è andato giù molto duro: «Stanno trasformando un dibattito politico in un’arena dei sospetti, con parole al vento, infangando tutto e tutti, in primis l’onorabilità dei colleghi». Poi l’affondo: «Da parte di loro tre c’è un immotivato e scomposto atteggiamento, un malcelato livore, del quale li consiglio di liberarsi al più presto nell’interesse della loro serenità».
Infine, una battuta sull’indagine della Commissione d’accesso agli atti le cui risultanze sono state trascritte nella relazione inviata al Governo: «Sono fortemente determinato a difendere con tutte le mie forze l’immagine dell’amministrazione comunale e dei suoi componenti, nessuno escluso».