Rievocazione storica, il Comune di Pizzo presenta il progetto al ministero della cultura
L'ente punta al fondo nazionale per la manifestazione che si svolgerà nel mese di ottobre
Punta al Fondo Nazionale per la “Rievocazione storica dello sbarco, arresto, condanna e fucilazione del Re Gioacchino Murat”, il Comune di Pizzo che si è infatti rivolto al Ministero della Cultura. Il grande evento, che viene realizzato a Pizzo fin dal 2004, è stato riconosciuto quale manifestazione di pubblico interesse con una delibera di giunta nel 2006 e dopo l’interruzione dovuta all’emergenza Covid-19, tornerà a svolgersi il 14 e 15 ottobre 2023. Il progetto prevede un percorso storico rievocativo degli eventi murattiani avvenuti nell’ottobre 1815, con lo sbarco del Re avvenuto alla Marina di Pizzo, l’incontro con il capitano Trentacapilli, la fuga verso la spiaggia e la successiva cattura, per finire con la fucilazione avvenuta presso il Castello. [Continua in basso]
Sempre all’interno del Castello Aragonese, sono previste esposizioni di armi storiche e abiti d’epoca. Soddisfazione è stata espressa dal presidente dell’associazione “Murat Onlus”, Giuseppe Pagnotta, il quale ha ribadito il crescente interesse che suscita la manifestazione a livello regionale e nazionale e il forte valore attrattivo che ha assunto nel corso degli anni, vedendo la partecipazione di centinaia di figuranti, rigorosamente in costumi dell’epoca, provenienti da Pizzo, ma anche dal resto d’Italia. Anche il sindaco Sergio Pititto e il consigliere alla Cultura Gioacchino Puglisi esprimono il proprio apprezzamento, ribadendo il lavoro di squadra e la piena sintonia tra l’ente locale e l’associazione Murat per la realizzazione e la presentazione del progetto artistico, in particolare il consigliere comunale Puglisi afferma che: “Questa manifestazione è un evento che il Comune ha voluto sostenere dando il proprio contributo, sia per il valore storico e culturale, sia per le ricadute che avrà sul territorio in termini turistici, facendo giungere nella nostra città migliaia di persone. Il senso di comunità si manifesta anche grazie a questi momenti, che fanno parte integrante della memoria e del patrimonio collettivo da tramandare alle generazioni future”.
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