Imponimento: ipotesi di reato insussistenti, il Riesame dissequestra i beni di Fraone
Stessa decisione per la moglie. I giudici del Tdl ritengono il commercialista vibonese vittima e non complice del boss Rocco Anello di Filadelfia
Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, in accoglimento di un ricorso degli avvocati Guido Contestabile e Mario Bagnato, ha disposto la revoca del sequestro dei beni (immobili, mobili e quote societarie) del commercialista Domenico Fraone, 51 anni, di Filadelfia – indagato nell’operazione Imponimento – e della moglie Anna Settino. Ad incidere favorevolmente nell’accoglimento del ricorso, la circostanza che già nel gennaio dello scorso anno il Tribunale del Riesame, pronunciandosi in sede di rinvio ad opera della Cassazione, aveva annullato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’ex consigliere provinciale Domenico Fraone, finito fra gli arrestati (prima in carcere, poi ai domiciliari) dell’operazione “Imponimento”, ritenendo Fraone vittima e non complice del boss Rocco Anello di Filadelfia e, soprattutto, facendo venir meno l’aggravante mafiosa nella contestazione del reato di intestazione fittizia di beni. Insussistente è stato ritenuto anche il quadro indiziario in relazione alla condotta contestata di concorso esterno in associazione mafiosa(clan Anello-Fruci).
Non sussiste, dunque, per i giudici del Riesame il fumus commissi delicti dei reati originariamente contestati, venendo così meno uno dei presupposti fondanti il sequestro, “non ravvisandosi neanche la configurabilità astratta dei reati”. Da qui il dissequestro di tutti i beni di Fraone e della moglie.
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