Nicotera, la minoranza al prefetto di Vibo: «Al Comune non c’è agibilità democratica»
Dopo «innumerevoli appelli caduti in sordina», il gruppo Movi@Vento non si dimette e denuncia pubblicamente le anomalie e le «opacità amministrative» dell'amministrazione Marasco ad iniziare dagli appalti
I consiglieri di minoranza del gruppo “Movi@Vento” del Comune di Nicotera, dopo alcuni tentativi di udienza disattesi, hanno reso noto di aver inviato una missiva al prefetto di Vibo Valentia Roberta Lulli. L’appello, che nasce per scansare qualsiasi dubbio di strumentalizzazione politica, pone l’accento sul corretto funzionamento del Comune. La pubblica denuncia evidenzia quindi una serie di anomalie quali: «Il rifiuto di convocazione del Consiglio Comunale, all’epoca da poco insediatosi, richiesto dalla minoranza e poi rimosso solo all’esito di sollecitazione all’esercizio dei poteri sostitutivi; il rifiuto perdurante del sindaco di convocare le Commissioni consiliari, già designate nei loro componenti, in contrasto con i regolamenti in vigore; la pubblicazione in ritardo e senza ordine cronologico degli atti comunali con violazione di fatto del principio di trasparenza; la violazione della composizione al 40% con figure di sesso femminile degli organi collegiali; i ripetuti ritardi nell’approvazione dei bilanci e lo sforamento di tutti i termini minimi di legge per l’esame dei relativi atti da parte dei consiglieri; la ripetuta omissione della seconda convocazione del Consiglio; l’approvazione di un nuovo Statuto comunale non conforme alla legge e il pieno stravolgimento di tutte le regole dettate in proposito dal precedente atto, con violazione del diritto delle minoranze di proporre emendamenti; l’omessa adozione della procedura di decadenza dei consiglieri che sono venuti ripetutamente e ingiustificatamente meno agli obblighi di presenza ai Consigli comunali, lo svolgimento di propaganda elettorale da parte del sindaco dalla sede istituzionale nel corso delle ultime elezioni politiche». [Continua in basso]
Per il gruppo consiliare di minoranza guidato dal consigliere comunale Antonio D’Agostino, «questi fatti più emblematici dimostrano lo scostamento dalla legge, comprovano la pervicace e illegittima espropriazione dei poteri di partecipazione e controllo attribuiti alle minoranze consiliari. Non è dunque assicurata l’agibilità democratica. Significa, soprattutto, l’impossibilità del contrasto alle opacità dell’azione amministrativa e il venir meno di quegli strumenti che possono evitare quelle devianze così ricorrenti in territori complicati come quello in cui viviamo».
Appellandosi quindi ai vari disciplinari di legge, i consiglieri di minoranza chiedono il ripristino della «garanzia per il normale funzionamento degli organi elettivi», ricordando inoltre che le opacità riscontrate «emergono delle denunce, ripetutamente rese pubbliche, in merito alla gestione amministrativa».
Si passa così «all’assenza del sistema di sicurezza e videosorveglianza, che gli addetti comunali riferiscono essere da tempo non funzionante; a costanti violazioni nella gestione degli appalti pubblici, dalla Rsu alle irregolarità commesse nell’esecuzione di quasi tutti i lavori pubblici fermi al palo. Opacità presenti – inoltre –, ad avviso di D’Agostino e compagni, nella scelta dei contraenti degli appalti pubblici che hanno poi trovato conferma nei provvedimenti adottati dalla stessa Prefettura, nonchè la scandalosa omissione di provvedimenti sanzionatori (ad eccezione del 2019) per il mancato versamento dell’imposta di soggiorno; quindi la violazione delle più elementari norme igienicche e sanitarie, con sistematiche omissioni sulle disinfestazioni che hanno probabilmente generato gli olezzi fognari dai tombini e la presenza di insetti».
A questo, si aggiunge «la presenza di ratti e la sporcizia diffusa dovuta all’inosservanza del contratto sulla raccolta dei rifiuti solidi urbani, sullo spazzamento delle strade e il ritiro degli ingombranti». Alla lunga lista di anomalie, rese pubbliche e nuovamente indirizzate al prefetto di Vibo, il gruppo di minoranza segnala problemi relativi: al Piano spiaggia «mai approvato al pari del Piano strutturale comunale, perduti nelle nebbie»; il degrado della pineta malgrado la convenzione «da noi sensibilizzata e lasciata cadere» con il Consorzio di bonifica Tirreno-Vibonese; il Piano di emergenza «aggiornato ma inattuato» e la toponomastica. Secondo il gruppo Movi@Vento, «la percepita inutilità delle istituzioni frustra i tentativi di chi ad esse vuol dare ancora dignità e significato» ma anziché dimettersi e mollare, annunciano invece di scegliere la via della protesta: «Restiamo al nostro posto a svolgere il nostro compito, continuando a proporre e denunciare, dando conto a quanti vogliono ascoltare».
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