venerdì,Novembre 22 2024

A Vibo un incontro sull’utilizzo dei beni confiscati: «I Comuni hanno bisogno di essere supportati» – Video

Il direttore generale dell'Agenzia nazionale beni confiscati Bruno Corda tra i relatori dell'incontro organizzato nell'aula magna della Scuola di Polizia

A Vibo un incontro sull’utilizzo dei beni confiscati: «I Comuni hanno bisogno di essere supportati» – Video
Il Prefetto Bruno Corda a Vibo per parlare del riutilizzo dei beni confiscati

La rigenerazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata è stato il tema al centro di un partecipato incontro che si è svolto nell’aula magna della Scuola di Polizia di Vibo Valentia. All’incontro, organizzato dal Dipartimento di scienze aziendali e giuridiche dell’Università della Calabria, hanno partecipato autorità politiche e istituzionali, dirigenti scolastici, presidenti degli ordini professionali e rappresentanti di varie associazioni. Nel suo intervento Bruno Corda direttore generale Agenzia nazionale beni confiscati ha sottolineato come: «Molti Comuni, soprattutto quelli piccoli, hanno bisogno di essere supportati in termini di progettualità, indispensabile per intercettare i finanziamenti. Gli enti locali hanno dunque bisogno di essere affiancati nell’ accettazione dei beni confiscati, nella consapevolezza che questi possono essere effettivamente ripresi e ridati alla comunità». [Continua in basso]

Le autorità presenti nell’aula magna della Scuola di Polizia

Il prefetto Corda ha quindi elencato il numero dei beni assegnati in Calabria. «Oltre 3mila in tutta la Regione. Solo nell’ultimo periodo ne abbiamo consegnati altri 250. Sono una cinquantina quelli non ancora assegnati agli enti locali. Questo dimostra che c’è una buona risposta da parte dei territori. Chi riceve il bene deve essere consapevole delle caratteristiche dello stesso, delle criticità ma soprattutto delle opportunità che possono rappresentare». In altre parole: «Chi prende il bene deve essere fortemente consapevole, ma si deve sentire anche supportato dalle Istituzioni». Per quanto riguarda invece le imprese confiscate, il Prefetto Corda ha chiarito attraverso i numeri, le difficoltà che l’agenzia affronta non soltanto al momento del sequestro: «Il 68% delle aziende sono delle scatole vuote, vale a dire che non hanno mai avuto nessuna attività se non quella di riciclare denaro di illecita provenienza o fornire delle fatture false con il solo scopo di supportare l’attività criminale. Ce ne sono alcune che sono attive sul mercato, ma se ne contano solo 150, ovvero il 5% delle aziende che noi gestiamo. Poi c’è un 27%, di aziende che può e deve essere recuperata. Queste aziende devono superare lo choc di legalità, devono cioè passare da un’economia illegale a un’economia legale. Ma questo può avvenire solo nel momento in cui la società civile e quella economica decidono di dare una mano alle aziende confiscate».

L’impegno della Regione Calabria

Sull’assegnazione dei beni confiscati il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ha deciso di assegnare all’assessore Filippo Pietropaolo anche la delega alla gestione dei beni confiscati: «A Novembre – ha spiegato Pietropaolo – è stato approvato un programma di interventi che prevede la ristrutturazione degli immobili per adeguarli alle finalità sociali. Oltre ai beni destinati al terzo settore – ha proseguito l’assessore regionale – attiveremo altre misure per  consentire alle forze di polizia di entrare in possesso dei beni confiscati da riconvertire in caserma e alloggi. La Regione Calabria metterà inoltre in campo una serie di interventi che prevedono un’assistenza tecnica per aiutare i piccoli Comuni a predisporre i progetti per potere intercettare le risorse necessarie. Stiamo pensando – ha detto Pietropaolo – a un gruppo di professionisti o a una forma di assistenza che adesso valuteremo in modo adeguato». 

Wanda Ferro: «È un percorso nuovo»

«Per la prima volta, l’agenzia della quale ho delega ha assegnato direttamente, secondo la legge antimafia del 2017, beni per 260 immobili ad oltre 60 cooperative del sociale, è un percorso nuovo che approfondiremo e che integreremo anche attraverso le White List poiché non c’è una garanzia totale che tutte le Associazioni possano essere trasparenti. Abbiamo bisogno di ridurre i tempi di assegnazione. Credo che dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro sia necessario sottolineare come la criminalità si colpisce non solo con la repressione ma soprattutto con la confisca dei beni che ritornano alla comunità», ha concluso la Sottosegretaria di Stato con delega anche alla gestione dei beni confiscati Wanda Ferro

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