Poste, viaggio nel mondo dei ritardi e dei disservizi
Sempre più disagi per gli utenti. A Drapia e Filadelfia annunciata un’azione giudiziaria contro la società, da Filandari parte una petizione popolare. L’ufficio di Rombiolo chiuso da un anno
Dalla serie: i disagi non finiscono mai. In molti centri del Vibonese ricevere la corrispondenza in tempi accettabili è una chimera. In altri si taglia sul personale con la conseguenza che davanti agli sportelli si creano delle file interminabili. Di seguito una carrellata delle varie criticità in diversi comuni della provincia, a testimonianza del fatto che il problema è generalizzato.
Drapia. Il servizio di recapito a domicilio della corrispondenza da diverse settimane sembra essersi bloccato. I cittadini ricevono le bollette quando sono ormai scadute, con il rischio della disattivazione delle utenze. Un disservizio che colpisce soprattutto le persone anziane, che vivono spesso sole e in zone rurali. «Questa situazione – ha fatto presente il sindaco Antonio Vita – è stata segnalata con richiesta di intervento sia da parte nostra che dei privati alla Dirigenza provinciale di Poste Italiane. Nonostante le rassicurazioni niente è cambiato. Evidentemente nessuno ha fatto nulla, con l’ovvia conseguenza che lo stato dell’arte va progressivamente peggiorando». A questo punto il primo cittadino non vede via d’uscita: «In attesa di concreti, rapidi e tangibili miglioramenti ci rivolgeremo alle autorità giudiziaria al fine di tutelare gli interessi dei nostri amministrati». Un monito, quello del primo cittadino, che sembra abbia sortito gli effetti sperati in quanto in paese già venerdì scorso si è visto un nuovo portalettere.
Nicotera. Alla Marina la situazione è alquanto paradossale in quanto l’ufficio postale della popolosa frazione è attualmente ospitato da un camper. E le “buone notizie” non finiscono qui. Infatti, nelle prossime settimane a sostituire il camper sarà un container, già sistemato nell’atrio dell’ex scuola media. L’ennesima “soluzione tampone” che certamente non risolve il problema. Probabilmente non è stata tenuta nella dovuta considerazione il fatto che la popolazione di Nicotera Marina decuplica durante la stagione estiva.
Filadelfia. La misura è colma. Sono cinque mesi che, nonostante le promesse di Poste Italiane, la corrispondenza nel centro abitato e nelle varie contrade arriva a singhiozzo e con ritardi insopportabili. Nemmeno gli incontri tra il sindaco Maurizio De Nisi e i vertici di Poste Italiane sono serviti a normalizzare la consegna. Ciò ha indotto Natale Giampà, referente locale della Spi-Cgil, ha promuovere una class action contro la società. «A patire di più i disagi – ha affermato Giampà – sono i pensionati, costretti a recarsi personalmente all’Ufficio postale per prendere la posta, in particolar modo le bollette già scadute, con conseguente aggravio di spese ed oneri. Spesso – ha aggiunto – si verifica che un solo componente di una via o di una contrada ritiri la posta per tutte le persone residenti nella medesima via, con grave compromissione della privacy».
Filandari. Qui il disagio si tocca con mano. Basta parlare con un cittadino qualunque che si incontra per strada. Da circa un mese, da quando cioè il vecchio portalettere è stato sostituito da un altro collega, la consegna della posta arriva con notevole ritardo, altre volte neanche arriva. Un solo postino per Filandari centro e le frazioni Scaliti, Arzona e Pizzinni, a meno che non abbia una lunga esperienza e conoscenza delle famiglie, non riesce materialmente a recapitare tutta la corrispondenza. I cittadini, perciò, hanno inviato una lettera di protesta alla Direzione provinciale delle Poste con tanto di raccolta firme per chiedere solo una cosa: il diritto a ricevere in tempi regolari la corrispondenza, per cui, come tutti gli italiani, pagano le tasse.
Rombiolo. Doveva essere un trasferimento provvisorio e invece è passato un anno e gli sportelli di quello che è stato l’ufficio postale del capoluogo è ancora ospitato nella Posta di Pernocari. L’azienda l’aveva chiuso perché angusto e poco sicuro con la promessa, però che l’avrebbe riaperto in locali più spaziosi e idonei. Invece, tutto è rimasto invariato e i rombiolesi cono obbligati a spostarsi a Pernocari. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Navarra è corsa ai ripari istituendo un servizio navetta che, comunque, non ha placato la rabbia dei rombiolesi.