Vibo e quartiere Pennello, la dirigente Teti replica alle contestazioni mosse dai Dragone-Vinci
Del caso si è occupato di recente il Consiglio di Stato che ha sospeso un’ordinanza di demolizione rimandando nel merito al Tar
Replica della dirigente del Comune di Vibo Valentia, Adriana Teti, all’articolo che dava conto della decisione del Consiglio di Stato sul ricorso proposto dai coniugi Dragone-Vinci di Vibo Marina. «Si ritiene doveroso fornire delle precisazioni in relazione alle asserzioni contenute nello stesso con riferimento alla mia persona, attinte dal ricorso presentato dai signori Dragone-Vinci. La scrivente dirigente, oltre ad essere completamente estranea ai fatti, evidenzia che la deliberazione di Consiglio comunale n.770/1976 di approvazione del piano particolareggiato per la delimitazione del compendio “Pennello”, in attuazione della Legge 81/73 (cosiddetta Legge Murmura) risale al 20.06.1976, quando la scrivente nulla aveva a che vedere con la Pubblica amministrazione in quanto solo neomaggiorenne e studentessa universitaria. Nel periodo successivo alla deliberazione sopra richiamata, sono risultati vani tutti i tentativi esperiti al fine di dare attuazione alle disposizioni della Legge 81/73, non essendo mai stato definito tra il Comune di Vibo e l’Amministrazione finanziaria l’aspetto attinente all’ammontare del prezzo di vendita. [Continua in basso]
Soltanto nell’anno 2011, conseguentemente, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Comune di Vibo Valentia formalizzano un atto di compravendita dell’area, perfezionato in data 29.05.2012 tra l’ing. Zito Giovanni, funzionario e coordinatore operativo della filiale Calabria dell’Agenzia del Demanio e l’arch. Beatino Demetrio, dirigente del Settore Pianificazione Territoriale- Urbanistica. Le planimetrie su cui si è operata la sdemanializzazione, dunque, sono quelle che il Ministero ha approvato secondo quanto indicato nell’anno 1976 con deliberazione del Consiglio comunale sopra richiamata, sulle quali il Comune di Vibo Valentia non ha mai apportato modifiche. Pertanto tale procedura, come si può in conclusione evincere, non è mai stata gestita, in alcuna misura, dalla scrivente dirigente».
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