Agli arresti uno dei costruttori del nuovo ospedale
Il provvedimento (maturato nell’ambito della cosiddetta “Tangentopoli delle terme” di Abano) a carico dell’imprenditore veneto Saverio Guerrato rischia di intralciare ulteriormente il già tortuoso iter
Una vera e propria maledizione. Non c’è pace per quello che dovrebbe essere il nuovo ospedale di Vibo Valentia. A tuonare sulle migliaia di pagine, fascicoli, plichi contenenti il lungo iter che avrebbe dovuto portare alla costruzione del nuovo nosocomio cittadino, questa volta è un’operazione scattata in provincia di Padova che ha portato all’arresto dell’imprenditore di Rovigo, Saverio Guerrato, presidente e legale rappresentante dell’omonima società per azioni che nel 2014 si è aggiudicata l’appalto per la realizzazione dell’ospedale vibonese.
Un giro di tangenti in cambio di altri appalti che rischia di avere forti ripercussioni anche a Vibo Valentia. Un nuovo slittamento dell’inizio dei lavori è praticamente inevitabile.
Da valutare, e dovrà essere l’Asp a farlo, se la Rovigo Spa, abbia ancora i requisiti morali e generali per mantenere vivo il contratto di appalto sottoscritto con la Regione. A Vibo era già successo qualcosa di simile nel 2004 quando venne fuori che il “consorzio Tiè” la ditta che a suo tempo si aggiudicò i lavori di costruzione del futuro nosocomio, non avesse né gli uomini né i mezzi per realizzarli. Una scatola vuota che dilatò i tempi e costrinse enti ed autorità a ripartire da zero. Lo stesso rischio che c’è oggi. Nonostante le “prime pietre” posate siano ormai così tante da realizzare almeno un’ala del “maledetto” nuovo ospedale di Vibo.