giovedì,Dicembre 26 2024

Vendevano “false” cipolle di Tropea, due denunce

E' successo nel Catanzarese. Il prodotto veniva “spacciato” per autentica tropeana ma si trattava di cipolla comune priva della documentazione idonea a dimostrarne la provenienza

Vendevano “false” cipolle di Tropea, due denunce

Nell’ambito dell’attuazione dei controlli pianificati nel settore agroalimentare previsti dalla direttiva operativa del Corpo forestale dello Stato, una pattuglia del Comando stazione forestale di Davoli ha riscontrato che alcuni venditori ambulanti posti rispettivamente su un tratto della SS182 in Comune di Satriano e una su un tratto della SS 106 in Comune di Badolato vendevano cipolle comuni esponendo, per la commercializzazione del prodotto, un’insegna recante la scritta “La Vera Cipolla di Tropea “, con la foto raffigurante il paese di Tropea.

Entrambi i commercianti su richiesta degli uomini della forestale non presentavano documentazione idonea a dimostrare la provenienza degli ortaggi dall’area di produzione delle cipolle rosse di Tropea che, come è noto, sono fornite di apposito marchio Igp previsto e disciplinato alla normativa nazionale e dai regolamenti dell’Unione Europea.

Dagli accertamenti eseguiti dal personale del Corpo forestale è emerso che i due venditori non erano iscritti negli elenchi degli Operatori I.G.P. della “Cipolla Rossa di Tropea Calabria” e quindi il prodotto commercializzato era un prodotto agroalimentare comune (cipolla rossa), per cui, lo stesso, con la cartellonistica pubblicitaria esposta, induceva in inganno i consumatori, certi di acquistare una determinata merce che di fatto però era completamente diversa da quella posta in commercio. All’esito del controllo i due ambulanti sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per frode nell’esercizio del commercio e nei loro confronti sono state elevate sanzioni amministrative per diverse migliaia di euro. (Agi)

top