Parte da Tropea la vela-terapia per i pazienti oncologici
L'iniziativa della sezione Ail “Alberto Neri” di Reggio Calabria e Vibo Valentia consentirà ai degenti del centro di ematologia del Bianchi-Melacrino-Morelli d’imbarcarsi per vivere l’esperienza di una regata amatoriale lungo la Costa degli Dei
Continua il viaggio delle imbarcazioni del progetto Ail “In mare a vele spiegate… Sognando Itaca”.
Si tratta della quinta edizione organizzata dalla sezione Ail “Alberto Neri” di Reggio Calabria e Vibo Valentia, iniziativa che rientra nel Progetto Itaca annualmente coordinato dall’Ail nazionale. Nel dettaglio, domani sabato 25 giugno, alle 09.30, al porto di Tropea si terrà l’incontro dei partecipanti all’iniziativa che saranno accolti dai volontari Ail per le necessarie procedure di imbarco.
Quindi, alle 10, le imbarcazioni messe a disposizione da diverse società e da armatori privati, dimostratisi da subito sensibili e partecipi all’iniziativa proposta dalla sezione, salperanno dando il via alla giornata del progetto che si pone l’obiettivo di utilizzare la vela-terapia come metodo di riabilitazione psicologica e di miglioramento della qualità della vita.
La sezione “Alberto Neri” offrirà inoltre ai pazienti del reparto di Oncoematologia del Bianchi-Melacrino-Morelli, ai loro familiari ed a tutti i volontari Ail, una minicrociera nelle acque del tratto di mare compreso tra Tropea e Capo Vaticano.
«Da una ricerca condotta nell’ambito di queste iniziative – fa sapere l’Ail – realizzate già da diverso tempo, partendo dalla prima iniziativa svolta Lago di Garda e successivamente capace di circumnavigare l’intera penisola italiana, si è dimostrato che a seguito di ogni uscita in barca, la situazione dei pazienti presenta una generale tendenza al miglioramento: una significativa diminuzione del livello d’ansia e di debolezza ed un significativo innalzamento dello stato d’animo e dello stato di salute generale. Inoltre questo tipo di esperienza è un’occasione di crescita non solo per i pazienti, ma anche per l’equipe curante. In barca infatti è emerso un fondamentale bisogno di relazionarsi e di confrontarsi con l’altro per farsi aiutare, per non perdere la “rotta”, per raggiungere insieme il porto e per condividere, in un clima di complicità, le emozioni e le fatiche del percorso».
I pazienti del Centro di Ematologia, accompagnati dai medici e dagli infermieri, avranno quindi la possibilità di imbarcarsi per vivere l’esperienza di una regata amatoriale nella magnifica cornice della costa calabrese e di condividere un’esperienza unica, libera e lontana dai luoghi di cura e in un contesto di assoluta reciprocità.