Rombiolo: il Comune punta sulla videosorveglianza per il controllo del territorio
All’ente municipale il finanziamento pubblico dovrebbe arrivare da un apposito decreto interministeriale (Ministro dell’Interno-Ministro dell’Economia e delle Finanze)
Approvato – poco prima della pausa natalizia – dalla giunta comunale di Rombiolo, presieduta dal sindaco Domenico Petrolo, il progetto esecutivo, redatto dal geometra Antonio Ferrazzo, dipendente di ruolo della stessa amministrazione cittadina, relativo ai “Patti per l’attuazione della sicurezza urbana e installazione di sistemi di videosorveglianza nel comune di Rombiolo. Progetto Rombiolo Sicura”. L’importo complessivo dei lavori è risultato dal quadro economico predisposto pari a 250.000,00 euro. Nella delibera, l’esecutivo Petrolo non manca di ricordare che la richiesta di finanziamento da parte dell’amministrazione comunale è «a valere sulle risorse finanziarie fissate in 36 milioni di euro per l’anno 2022, secondo le modalità indicate dal Decreto del Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze». [Continua in basso]
Possono accedere al finanziamento solo i Comuni che hanno sottoscritto i Patti
Possono, pertanto, produrre richiesta per accedere al «finanziamento» i Comuni che hanno sottoscritto i Patti che individuano come prioritario obiettivo, per la prevenzione ed il contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria, l’installazione di sistemi di videosorveglianza in determinate zone del territorio comunale o infra comunale» e che «intendono realizzare sistemi di videosorveglianza il cui tracciato di progetto non si sovrappone con quelli già precedentemente realizzati con finanziamenti comunitari, statali, regionali o provinciali, concessi o erogati negli ultimi cinque anni. Non è comunque ammesso il finanziamento per la sostituzione o la manutenzione di sistemi di videosorveglianza già realizzati». La giunta Petrolo fa, inoltre, presente che i progetti sono stati preventivamente approvati dalla Prefettura, in sede di riunione del Comitato provinciale per d’ordine e la sicurezza pubblica, in quanto – viene spiegato sempre nella delibera licenziata dall’esecutivo – conformi alle caratteristiche prescritte dalle vigenti direttive impartite dal Ministero dell’interno e dimostrano di possedere la disponibilità delle somme, regolarmente iscritte a bilancio ovvero che si impegnano ad iscrivere quelle occorrenti ad assicurare la corretta manutenzione degli impianti e delle apparecchiature tecniche dei sistemi di videosorveglianza da realizzare, fino ad un massimo di cinque anni dalla data di ultimazione degli interventi». Il che tradotto vuol dire che i Comuni presentano le richieste di ammissione ai finanziamenti alla Prefettura territorialmente competente. In questo caso a quella di Vibo Valentia.
La domanda deve avere gli elaborati del progetto esecutivo
La Prefettura trasmette le richieste all’Ufficio per il coordinamento e la pianificazione delle forze di polizia del Dipartimento della pubblica sicurezza. All’atto dell’inserimento della domanda deve essere altresì allegata la copia degli elaborati (vale a dire copia dell’atto di approvazione del progetto; dichiarazione attestante che l’intervento è già inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche approvato; relazione descrittiva di sintesi del progetto con rappresentazione planimetrica riportante la localizzazione degli interventi all’interno del territorio comunale di competenza) relativi al progetto esecutivo che – come anticipato – è stato approvato pochissimi giorni fa dalla giunta comunale di Rombiolo, mentre quello preliminare aveva ottenuto il disco verde lo scorso 20 giugno.
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