Vibo, bene confiscato diverrà un centro a sostegno delle disabilità
La giunta guidata dal sindaco Maria Limardo annuncia: «Il Comune ha ottenuto un finanziamento da 800mila euro»
«Mettere a frutto un immobile confiscato alla criminalità organizzata e destinarlo a Centro a sostegno delle disabilità complesse e di esperienze di vita indipendente. Muove da questi presupposti il progetto presentato dal Comune di Vibo Valentia, e seguito dall’assessorato all’Urbanistica e Patrimonio guidato dal vicesindaco Pasquale Scalamogna, che ha ottenuto il finanziamento di 800mila euro a valere sul Pnrr tramite l’Agenzia nazionale dei beni confiscati». Lo afferma la giunta comunale annunciando i fondi ottenuti. «Un progetto sul quale ha investito molto l’amministrazione comunale – spiega il sindaco Maria Limardo – in un contesto difficile come il nostro che ha però grande sete di legalità. Per tale motivo diventa per noi diritto e dovere ribadire questo concetto con comportamenti e pratiche quotidiane, ma anche con atti concreti come quello della riconversione di un bene sottratto alla ‘ndrangheta da destinare a chi più ne ha bisogno». [Continua in basso]
Come evidenziato dalla giunta: «L’intervento – curato dall’ingegnere Onofrio Maragò nella predisposizione della domanda e della documentazione – intende soddisfare un bisogno finora inappagato ed essenziale: disporre di una struttura nel territorio comunale di Vibo Valentia nella quale poter realizzare dei programmi di esperienze con soggetti interessati da disabilità complesse al fine di facilitare forme e approcci per una conduzione del quotidiano in modalità il più possibile indipendente. Il Centro – si fa rilevare – costituirà un punto di riferimento per operatori e famiglie e vedrà come destinatari diretti persone maggiorenni con forme di disabilità complessa coinvolti nelle attività specificate e pianificate dai rispettivi progetti di vita. La struttura sarà predisposta per far vivere esperienze che ripercorrono momenti della vita quotidiana e da ambienti educativo-terapeutici utili a perseguire gli obiettivi individuali». La struttura, inoltre, «sarà gestita in partenariato pubblico-privato con il coinvolgimento delle unità di supporto professionali dell’Ambito territoriale sociale e dell’Asp, e con i volontari e gli esperti degli enti del terzo settore che saranno investiti fin dalle fasi di programmazione. Le attività del Centro potranno essere assicurate con le risorse previste nell’ambito del Piano di zona e con altre forme di compartecipazione di privati».
Il Comune di Vibo Valentia, dunque, «con l’intervento proposto intende rimarcare il proprio impegno nell’opporsi ai fenomeni e alle organizzazioni criminali recuperando una struttura confiscata e adibendola a finalità sociali. L’esigenza di un Centro a sostegno delle disabilità complesse e di esperienze di vita indipendente è stato espressamente manifestato dalle famiglie e pensato per dare seguito alle attività previste dai progetti di vita previste dalla legge nazionale sulle disabilità. Dare una siffatta finalità sociale al bene confiscato in questione – si specifica – consente di offrire un importante sostegno a molte famiglie quasi sempre impegnate in maniera solitaria a favore di congiunti con disabilità complesse. Il progetto in questione è rientrato tra i 242 ammessi a finanziamento, mentre un altro, ritenuto comunque idoneo – e relativo alla realizzazione di una sede a supporto dello sviluppo degli enti del terzo settore in cui poter offrire degli spazi da utilizzare per attività di coordinamento, incontro e condivisione, di formazione, di appoggio operativo – al momento non è stato finanziato per mancanza di fondi ma è comunque presente in graduatoria e potrebbe rientrarvi in caso di incremento della dotazione finanziaria a disposizione».
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