giovedì,Dicembre 26 2024

Sistema bibliotecario vibonese: «Si tenta di non morire nel silenzio della città»

Parole amare pronunciate dall’ex direttore del centro di Palazzo Santa Chiara Gilberto Floriani. Gli operatori in servizio all’interno della struttura: «Interminabile periodo senza luce»

Sistema bibliotecario vibonese: «Si tenta di non morire nel silenzio della città»
Interno del Sistema bibliotecario vibonese

Sono settimane difficili, giorni complessi e pieni di incertezze. Ore cariche di apprensione per il futuro del Sistema bibliotecario vibonese. La preoccupazione è tanta perché il centro culturale di Palazzo Santa Chiara di Vibo Valentia rischia concretamente di chiudere per sempre i battenti. Le attività stano andando avanti. Ma quanta fatica. All’origine del problema, divenuto con il passare del tempo una autentica montagna da dover scalare peraltro in fretta, un  vero e proprio collasso finanziario che non permette alla struttura di poter andare avanti, evidentemente, per molto tempo ancora. Sì, perché oggi è rimasto di fatto un solo dipendente e probabilmente qualche operatore del servizio civile. In passato, invece, la struttura aveva quattro dipendenti regionali, più altri sei collaboratori specializzati che provvedevano al Servizio bibliotecario regionale, all’organizzazione del Festival Leggere&Scrivere, a organizzare il Salone del Libro di Torino e di Napoli, ad effettuare attività di ricerca, a collaborare con le Università calabresi.

Oggi, dunque, il Sistema si trova a un passo dalla sua possibile chiusura proprio per la grave carenza di personale e per la mancanza di risorse finanziarie che qualche volta sono state recuperati con la partecipazione a bandi pubblici. Ma non basta. Non sono mancati, tuttavia, gli appelli per scongiurare una possibile fine delle attività. Tempo fa è stata lanciata anche una petizione on-line al fine di raccogliere firme contro la eventuale chiusura. [Continua in basso]

L’ex direttore Floriani: «Spazio per chi voleva sognare con la lettura»

«C’era una volta una grande biblioteca, una casa per i giovani, uno spazio per chi voleva sognare con la lettura, lo studio, il teatro, la musica, la cultura e ancora tenta di non morire, nel silenzio di una città indifferente», sono le amare parole dell’ex direttore del Sistema bibliotecario Gilberto Floriani. A queste hanno fatto eco quelle dei pochi operatori e volontari rimasti ancora in servizio all’interno del centro: «Una delle giornate più difficili di quello che sembra un interminabile periodo senza luce, senza via d’uscita. Eppure anche oggi, soprattutto oggi, vogliamo raccontare il Sistema bibliotecario vibonese così com’è, ancora vivo malgrado tutto e tutti. La biblioteca di ognuno di voi, che ogni giorno fa di tutto per resistere, per offrire alla città, alle persone, un luogo aperto, democratico, in cui incontrarsi, studiare, fare cultura, crescere e, perché no, anche sognare».

Il riferimento degli interessati è alle recenti dimissioni dell’ormai ex presidente del consiglio di amministrazione del Sistema Corrado l’Andolina (sindaco di Zambrone), che in una lettera ha spiegato di avere lasciato l’incarico per criticità acute relative alla condizione amministrativa, contabile e debitoria del Sistema e carenza di strumenti adeguati per ripristinare l’ordinario funzionamento del Sistema. Insomma, la situazione si complica ulteriormente. E anche di molto.

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