venerdì,Novembre 29 2024

Vibo, litorale divorato dall’erosione costiera: e Patania accusa la «politica che vede ma non fa»

Il segretario provinciale della Confasila si rivolge al presidente Occhiuto: «Dichiari lo stato di emergenza per superare le questioni burocratiche e iniziare a spendere i fondi per la salvaguardia delle Marinate»

Vibo, litorale divorato dall’erosione costiera: e Patania accusa la «politica che vede ma non fa»
Il litorale dopo l'ultima mareggiata e, da sinistra, Giovanni Patania e Roberto Occhiuto
Allagamento dopo la recente mareggiata

L’atavico e ormai gravissimo problema dell’erosione costiera che da anni sta inesorabilmente divorando il litorale comunale di Vibo Valentia è al centro di un duro affondo da parte del segretario provinciale della Confasila (Confederazione autonoma sindacati italiani) Giovanni Patania. E il sindacalista vibonese si scaglia subito contro il «silenzio e l’inerzia della politica che vede ma non fa» per difendere la costa delle Marinate: ossia il tratto di litorale compreso soprattutto tra le frazioni di Vibo Marina e Bivona e che puntualmente ad ogni mareggiata viene mangiato, mentre quel che resta è preda di detriti di ogni genere. Giovanni Patania parte dall’ultima mareggiata che – nella notte tra il 22 e il 23 novembre scorsi – ha letteralmente devastato la costa, distrutto interi lidi balneari, causato ingenti danni e messo ancora una volta a repentaglio la sicurezza delle persone, per poi arrivare a chiedere  – come vedremo più avanti – «massimo impegno da parte delle istituzioni» e soprattutto da parte del governatore della Calabria Roberto Occhiuto per evitare in futuro che si «ripetano ancora una volta situazioni simili» e per iniziare a spendere le risorse economiche previste per rimettere in piedi le Marinate. 

«Le ultime mareggiate – attacca dunque il rappresentante sindacale vibonese – hanno devastato il litorale della IV circoscrizione. E tutto questo  – fa notare Giovanni Patania – avviene nel silenzio della politica che non riesce a mettere in campo progetti finalizzati alla protezione della costa. E questa assenza e latitanza dai problemi reali e atavici che vive la nostra provincia mette a rischio anche strade pubbliche e abitazioni civili. In merito basti andare a vedere le condizioni del quartiere Pennello a Vibo Marina e il litorale di Bivona». [Continua in basso]

L’appello al presidente Occhiuto: «Dichiari lo stato di emergenza»

Roberto Occhiuto

Detto questo, il segretario provinciale della Confasila riavvolge brevemente il nastro del suo ragionamento e ricorda che «in passato le varie amministrazioni regionali avevano garantito interventi per mitigare il rischio delle mareggiate sulla costa, ma gli interventi fatti hanno aggravato di più la situazione. Il motivo? Fin troppo semplice: si è trattato – chiarisce sempre il rappresentante sindacale – di interventi eseguiti senza né capo né coda. Gli anni hanno portato diversi cambi di giunte regionali, ma il modo di gestire il problema dell’erosione costiera non è cambiato. Se sì vuole salvare la stagione turistica che verrà e le attività turistiche che operano ancora sul territorio, bisogna, da subito e con urgenza intervenire con progetti seri». Da qui pertanto la richiesta, da parte del segretario del sindacato di base, al presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto di dichiarare lo stato di emergenza affinché – spiega Giovanni Patania – «si possano superare le questioni burocratiche e iniziare a spendere almeno per il momento i fondi già esistenti in bilancio per la salvaguardia della costa delle Marinate. Inoltre, caro presidente, avvii un tavolo di lavoro con gli enti preposti e si faccia carico di un problema non più rinviabile che va ad aggravare ancor di più la fragile situazione socio-economica del Vibonese, territorio già ultimo in tutte le classifiche per qualità di vita».

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