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Consiglio regionale, Lo Schiavo costituisce la componente autonoma “Liberamente progressisti”

Eletto con il polo civico a sostegno di de Magistris, il vibonese entra ora nel Gruppo misto. «Serve ricostruire un’alternativa progressista per la Calabria»

Consiglio regionale, Lo Schiavo costituisce la componente autonoma “Liberamente progressisti”
Lo Schiavo in Consiglio regionale

«Annuncio la costituzione, in seno a questo Consiglio regionale, di una nuova componente autonoma, denominata “Liberamente progressisti”, che confluirà a partire da oggi all’interno del Gruppo misto. Tale iniziativa non si pone in contrapposizione con il progetto politico che mi ha portato all’interno di quest’aula, ma parte da un dato di fatto: dopo la vittoria delle destre in Calabria e in Italia siamo in una fase politica nuova in cui, con umiltà e pazienza, serve ricostruire insieme un’alternativa progressista per la Calabria». Lo ha dichiarato, in apertura della seduta odierna del Consiglio regionale, il consigliere Antonio Lo Schiavo, annunciando la nascita di una nuova componente politica, che andrà a collocarsi all’interno del Gruppo misto, che prenderà il nome del movimento da lui guidato: “Liberamente progressisti”. [Continua in basso]

«Sono stato eletto con il polo civico a sostegno di de Magistris – ha aggiunto Lo Schiavo -, che ha avuto un risultato importante in Calabria ottenendo il 16 per cento dei consensi, proprio perché tante storie politiche hanno trovato sintesi in quel progetto e sono riuscite a dare rappresentanza ad una domanda di cambiamento che non veniva rinvenuta nei partiti tradizionali. Un progetto politico di discontinuità sui nomi, sui metodi della politica calabrese e anche sulle imposizioni che i partiti romani puntualmente assumono ad ogni elezione politica. Con de Magistris, in questo momento impegnato nella costruzione di un partito politico nazionale, anche da questa mia nuova prospettiva, continuerò a collaborare politicamente, ritenendo che tanto ha dato e potrà dare alla nostra regione, così come con il capogruppo Ferdinando Laghi che ringrazio per la competenza e l’attenzione con cui assolve al suo ruolo. Quel progetto per la Calabria che ci ha visto insieme non deve esaurirsi né perdere la sua pluralità, ma per quel che mi riguarda quella volontà di cambiamento, proprio ora nel momento della più grave sconfitta del centrosinistra italiano, deve avere l’ambizione di partecipare alla ricostruzione di un campo largo provando a contaminare con queste stesse idee un’alternativa progressista di governo. Per questo, come movimento Liberamente progressisti insieme ad altri movimenti e associazioni, proveremo a riprendere un dialogo tenendo insieme la parte migliore delle forze progressiste calabresi, quelle non logorate dalla responsabilità della gestione e degli errori del passato».

Lo Schiavo ha proseguito: «Così come già accaduto qualche tempo fa in una iniziativa politica che abbiamo tenuto nella città di Vibo Valentia, intendiamo portare avanti insieme a partiti e movimenti, associazioni, mondo della cultura e delle università, forze sociali, una visione comune alternativa a quella che propugna il centrodestra di Occhiuto. Partendo da quello che ci unisce. Il messaggio che si vuole dare è che dalla Calabria può nascere un gruppo dirigente autonomo, nuovo, motivato, competente. In Consiglio questa componente servirà ad essere riferimento istituzionale delle tante istanze che partiranno dai territori, dai movimenti calabresi e di tutti coloro che “liberamente” vorranno partecipare con questa visione al cantiere del campo “progressista”». [Continua in basso]

«Dalla Calabria – ha aggiunto Lo Schiavo nel suo intervento in aula – si può mandare un messaggio alla politica nazionale: questa regione ha energie e competenze e non vuole più essere terra di conquista di partiti politici che vengono a imporre cooptazioni e scelte non condivise. Per questo tra le nostre prime iniziative politiche, oltre ad una battaglia ad oltranza contro la secessione delle regioni ricche, ci sarà la proposta di legge di modifica della legge elettorale calabrese abbassando l’assurda soglia di sbarramento che non garantisce la rappresentanza delle minoranze con la contemporanea proposta di raccolta firme per l’abolizione della legge elettorale nazionale. Nei prossimi giorni proveremo quindi a lanciare un sasso nello stagno del centrosinistra calabrese e vedremo chi su questi temi vorrà trovare convergenza. Se nel campo di sinistra e progressista calabrese non matura la consapevolezza che bisogna avere il coraggio di percorrere strade nuove e inedite, nella convinzione che nessuno oggi può ritenersi autosufficiente, continueremo a regalare alle destre il governo del Paese e della Regione per molto tempo ancora. E noi – ha chiosato Lo Schiavo – non vogliamo assumerci la responsabilità di non aver fatto nulla per evitarlo».

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