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Malasanità: deceduto a Catanzaro dopo ore di attesa a Vibo, aperta un’inchiesta

Sarà la magistratura a chiarire tutte le responsabilità per il decesso di un 78enne di San Costantino di Briatico arrivato allo Jazzolino con una ferita alla testa ma visitato solo dopo l’intervento della polizia

Malasanità: deceduto a Catanzaro dopo ore di attesa a Vibo, aperta un’inchiesta

Sarà la magistratura a dover far luce sulle cause della morte di Carmelo Costanzo, 78 anni, di San Costantino di Briatico, deceduto in ospedale di Catanzaro dopo ore di attesa allo Jazzolino di Vibo. Le cartelle cliniche sono state infatti sequestrate, al pari della salma sulla quale è stata disposta l’autopsia. A denunciare il presunto caso di malasanità è stata la moglie del paziente – Concetta Loiacono – che ha presentato una denuncia sulla quale hanno avviato le indagini i carabinieri. Tutto ha avuto inizio con una caduta in casa l’1 dicembre scorso. Nulla di grave all’apparenza, ma solo una piccola ferita alla testa per Carmelo Costanzo che, trasportato in ospedale a Vibo dal 118, secondo la denuncia non avrebbe ricevuto le cure necessarie.
Arrivato intorno alle 10,20, dopo aver constatato l’assenza di medici al Pronto soccorso, il paziente è stato sistemato su una barella nel corridoio ma senza alcuna visita, nessun intervento e neppure alcuna medicazione per la ferita alla testa. Dopo un’ora, quindi, la signora ha deciso di chiamare la polizia e solo a seguito dell’intervento dei poliziotti il paziente è stato portato – con l’aiuto della moglie – ad effettuare una Tac. Una neurologa avrebbe confermato la presenza di una piccola emorragia rendendosi così necessario il ricovero all’ospedale di Catanzaro per un immediato intervento.

Ritorno al Pronto soccorso di Vibo e ancora attesa sino alle ore 14 con il cambio di turno dell’infermiera e nuove discussioni, atteso il perdurare dello stato di abbandono del paziente e i ritardi per il mancato trasferimento all’ospedale di Catanzaro. Solo attraverso una nuova chiamata alla polizia, il 78enne veniva nuovamente visitato da un medico (siano già alle ore 15,30), ma era già entrato in coma. Dopo due ore l’arrivo all’ospedale di Catanzaro, l’effettuazione di una nuova Tac e la scoperta che l’emorragia si era ormai estesa a tutto il cranio. L’intervento a Catanzaro – stante la gravità della situazione – non è riuscito a salvare la vita a Carmelo Costanzo, deceduto dopo cinque giorni. Poteva salvarsi il 78enne di San Costantino di Briatico se in ospedale a Vibo i soccorsi e le cure del caso non fossero state ritardate con la motivazione “dell’assenza di medici”? Sarà ancora una volta la magistratura a dover far luce sul caso e accertare se e quali responsabilità vi siano in ospedale a Vibo per l’ennesimo decesso che, in ogni caso, allo stato dimostra senza ombra di dubbio tutti i deficit e le carenze dello Jazzolino, complice una politica locale che anche sulla sanità continua a parlare per slogan.

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