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Piazza di Triparni, Iannello (Pd) a sindaco e assessore: «È una pericolosa voragine»

Il componente della direzione regionale democrat chiede l’avvio dei lavori e ricorda che sono passati «quindici anni dal finanziamento. Un progetto strategico per la messa in sicurezza di gran parte del nostro territorio comunale»

Piazza di Triparni, Iannello (Pd) a sindaco e assessore: «È una pericolosa voragine»
Come si presentano via Roma e la piazza di Triparni
Antonio Iannello (Pd)

«Siamo venuti a conoscenza del recente sopralluogo eseguito sulla piazza di via Roma Triparni con l’assessore ai Lavori pubblici, accompagnata da alcuni tecnici e da un geologo per rendersi conto sulle reali condizioni di quella che ormai è l’area che potremmo definire ex piazza, in quanto a causa del continuo movimento franoso ormai è diventata una vera e pericolosa voragine. Naturalmente come Partito democratico avremmo gradito, dopo il sopralluogo, organizzare una pubblica assemblea con i cittadini con l’intento di informarli sullo stato dell’arte dell’appalto e ipotizzare un minimo di previsione circa l’inizio dei lavori, così come richiesto più volte nelle diverse comunicazioni di sollecito da noi inviate». È questo l’incipit di una lunga lettera che Antonio Iannello, componente della direzione regionale e del direttivo del circolo di Vibo del Pd, ha indirizzato al sindaco Maria Limardo e al titolare dei Lavori pubblici Giovanni Russo.

«Prendiamo atto delle sue enunciazioni – aggiunge -, confermando l’urgenza dell’avvio dei lavori di ripristino della piazza finalizzato alla messa in sicurezza del territorio. Ciò nonostante ricorderà bene analoghe rassicurazioni circa l’imminente avvio dei lavori da lei rese ben tre anni fa, guarda caso nel mese di novembre. Signor sindaco, quale responsabile di una amministrazione, lei non può rilasciare qualsiasi dichiarazione, perché nella sua funzione ha una responsabilità politica. Dichiarare “che se fosse per lei il problema sarebbe stato risolto da tempo” appare come scaricare su altri le responsabilità dei ritardi e nel sostenere che non esiste alcuna inerzia da parte dell’amministrazione ancora peggio, visto che secondo lei è stato solo un appalto sfortunato a causa di numerosi inconvenienti intervenuti quali: vicenda giudiziaria della ditta aggiudicataria dei lavori; fallimento della ditta; ordinanza interdittiva antimafia ad una impresa». [Continua in basso]

Finanziamento regionale ottenuto 15 anni fa per la messa in sicurezza

Il sindaco Maria Limardo

Detto questo, Iannello confessa che «non ci consola sentir dire dal sindaco che i cittadini hanno il diritto di vivere in sicurezza e che i ritardi non sono imputabili all’amministrazione, ne è confortante sentir dire che i lavori possano iniziare quanto prima vista l’evidente urgenza. Le ricordiamo che sono passati ben quindici anni dal suo finanziamento. Un progetto veramente strategico per la messa in sicurezza di gran parte del nostro territorio comunale finanziato dalla Regione Calabria dal 2007 per un importo complessivo di 8.595.000 euro per “Lavori di messa in sicurezza dei versanti Affaccio- Cancello Rosso-Piscopio-Triparni- Longobardi ed Ex Tracciato Ferrovie Calabro Lucane”. Ribadiamo ancora una volta – precisa ancora l’interessato – che non c’è nessun interesse a fare una strumentalizzazione politica su un argomento così importante, ma soltanto l’obiettivo di portare a compimento i lavori per dare una risposta positiva alle tante preoccupazioni dei cittadini, i quali costantemente si interrogano sui reali tempi di inizio lavori e sono ormai stanchi dei continui rinvii non giustificabili in nessun modo».

Luogo di ritrovo prima che la piazza sprofondasse nel 2010

L’assessore Giovanni Russo

Iannello ricorda, poi, che «la piazza prima di sprofondare, in seguito alle abbondanti piogge cadute nel gennaio 2010, era divenuta un luogo di ritrovo ed aggregazione di tutta la comunità, funzionale anche come parcheggio; in pratica si era molto orgogliosi di quella piazza, peraltro anche ben arredata ed illuminata. Dopo le sue recenti dichiarazioni che fanno presagire un differimento dell’avvio dei lavori siamo sempre più convinti che siano stati commessi diversi errori, a partire da quell’idea di accorpare in un unico progetto i singoli progetti originari differendo così notevolmente i tempi burocratici; ma anche la rimodulazione dello stesso progetto approvando il progetto esecutivo addirittura nel 2016. Di questa grave inerzia – sottolinea sempre l’esponente democrat-la responsabilità è di tutte le amministrazioni del centrodestra e la sua dopo tre anni dall’insediamento ne è pienamente coinvolta.

A conferma di ciò, «è sufficiente ricordare le prove archeologiche preventive richieste dalla Sovrintendenza esclusivamente per la zona Affaccio-Cancello Rosso, o il ricorso di una ditta contro l’aggiudicazione della gara e per ultimo il fallimento della ditta aggiudicataria dei lavori. In sostanza risulta evidente che le problematiche di un progetto hanno finora condizionato tutto l’intervento complessivo e analoghe difficoltà potrebbero proseguire anche durante la realizzazione dei lavori. Per quanto ci riguarda, considerato che siamo già nel periodo invernale e con gli improvvisi e sempre più violenti temporali che potrebbero compromettere ulteriormente le aree limitrofe, le ricordiamo  – annota ancora Iannello – che potrebbe venir meno anche la strada di accesso principale al paese parzialmente interrotta, aggravando così notevolmente i disagi dei cittadini. Peraltro è da ringraziare anche la recente visita pastorale del vescovo, grazie al quale dopo avere atteso invano le nostre pressanti sollecitazioni sono stati eseguiti alcuni rattoppi su ciò che resta della strada di accesso ma che ancor di più come si vede dalla foto allegata fanno apparire gravissima la situazione. Pertanto, in attesa dell’avvio dei lavori che hanno una durata di circa sei mesi è necessario mettere in sicurezza l’area interessata ed in particolare la via Roma almeno con una robusta recinzione per evitare il rischio di incidenti».

Richiesta di un inderogabile incontro

Alla luce di «queste ultime sue enunciazioni sopra richiamate e considerato che il dissenso è andato sempre più crescendo fino a diventare una protesta pubblica come quella accaduta nel mese di ottobre alla quale probabilmente ne seguiranno tante altre, Iannello ritiene, infine, che  «è doveroso richiedere un immediato incontro al fine di conoscere i tempi certi dell’avvio dei lavori. È una richiesta ormai inderogabile per tutti e confidiamo ancora una volta nella sua immediata disponibilità ed attenzione, diversamente saremo costretti a rivolgerci ad altri tavoli istituzionali».

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