Allarme streptococco in scuole e asili del Vibonese, i pediatri fanno chiarezza
Per gli specialisti si tratta spesso di un equivoco alla cui base ci sono improprie comunicazioni da parte di dirigenti e insegnanti. Invitano pertanto a consultare il proprio medico prima di prendere iniziative o, addirittura, avviare la terapia antibiotica
«Viene rilevato, da qualche settimana, un crescente allarmismo legato alla presunta presenza di un batterio (streptococco beta emolitico A) nelle comunità infantili (asili e scuole) alimentato, spesso, da improprie comunicazioni di alcuni dirigenti o insegnanti che, in maniera del tutto empirica e senza averne titolo, “prescrivono” accertamenti sanitari senza un adeguato consulto medico. Il conseguente risultato, oltre a generare ingiustificata ansie nelle famiglie, induce un aumento di prestazioni e di prescrizioni che spesso gravano sullo stato di salute dei bambini».
Ad offrire in questi termini il chiarimento è la Federazione italiana dei medici pediatri della provincia di Vibo Valentia, che specifica, ancora, come sia «frequente che negli studi pediatrici si presentino i genitori che, su “prescrizione” della scuola di turno, hanno già effettuato il tampone faringeo quando non, ancora peggio, abbiamo iniziato terapia antibiotica».
I medici pediatri specificano quindi che «un tampone faringeo positivo allo streptococco beta emolitico di per sé non costituisce “malattia” e nella grande maggioranza dei casi non necessita di terapia e neanche di allarmismo. Tale valutazione va comunque demandata al proprio medico che ha gli strumenti per valutarla».
I pediatri, specificando che «tale situazione è insostenibile da un punto di vista strettamente sanitario», ravvisano inoltre «un illecito penale laddove si riscontri abuso della professione sanitaria». Invitano pertanto i genitori a rivolersi «in prima istanza al proprio pediatra evitando inutili e dannosi allarmismi».