Randagio picchiato a Favelloni, residenti pagano le cure in attesa di una famiglia
Il cagnolone, sottoposto a intervento, è stato messo al sicuro grazie alla generosità di alcuni cittadini e l’intervento di associazioni animaliste. Adesso attende una famiglia che si prenda cura di lui
![Randagio picchiato a Favelloni, residenti pagano le cure in attesa di una famiglia](https://www.ilvibonese.it/wp-content/uploads/2022/11/cane-favelloni-lav-768x458.jpg)
Sempre più randagi vittime della crudeltà dell’uomo. L’ennesimo episodio di maltrattamenti ai danni di animali arriva dal Vibonese. A raccontare la vicenda, l’associazione Lav di Vibo Valentia intervenuta anche sui social: «Il 16 novembre scorso ci contatta una signora di Favelloni, disperata: un cagnolone randagio buonissimo a cui dava da mangiare tutti i giorni è tornato da lei con una corda al collo e un occhio fuori dall’orbita. Abbiamo invitato la signora a chiamare i carabinieri e ad attivare subito la procedura per l’ingresso del cane in canile. Subito si è recato da lei un nostro volontario del posto e ha seguito l’iter, informandosi nei giorni successivi delle condizioni del povero cane». [Continua in basso]
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Il sodalizio prosegue il racconto: «I veterinari non hanno dubbi: il cane è stato picchiato e colpito violentemente all’occhio». Il buon cuore della signora e le cure tempestive hanno evitato che la situazione precipitasse: «Achy, così è stato chiamato, ha subito l’asportazione dell’occhio ed è stato sterilizzato a metà, in quanto un testicolo è all’interno dell’addome e per procedere bisogna effettuare controlli con ecografia. L’associazione Argo di Vibo Valentia – continua la Lav – ha trovato per lui uno stallo migliore per non farlo restare in canile e alcune brave persone, la miglior parte di Favelloni, si sono attivate per sostenere le spese per le cure necessarie fino ad adozione in una famiglia capace di accoglierlo e amarlo come merita». In ultimo, il sodalizio invita alla denuncia: «Chi ha visto qualcosa parli, perché chi ha aggredito questo cane è pericolosa per la società e una vergogna per la comunità».
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