Ospedale Serra, il Comitato: «Bene il Consiglio aperto, ma ora vogliamo risultati»
Avute rassicurazioni che il nosocomio non chiuderà, ma il Comitato non depone «le armi della protesta» che «continuerà ancora con più forza finché i risultati non saranno tangibili»
Il Comitato “San Bruno” ringrazia i componenti della minoranza del Comune di Serra San Bruno che «con la loro richiesta di consiglio comunale straordinario aperto alla cittadinanza, accolto dalla maggioranza anche se con ritardo, ci hanno dato la possibilità di interloquire con le autorità sanitarie provinciali e regionali». Il sodalizio vede con favore questo «confronto democratico in cui ognuno di noi ha avuto la possibilità di esternare le criticità e le paure legate al futuro dell’ospedale. Seppur solo in forma verbale – sostengono i rappresentanti del Comitato – abbiamo avuto rassicurazioni che il nostro presidio non chiuderà: l’impegno preso dal commissario straordinario dell’Asp Giuseppe Giuliano e dal presidente della Commissione Sanità Michele Comito è stato che questo “contenitore”, che negli anni è stato spogliato di servizi, sarà nuovamente riempito delle professionalità che pretende il comprensorio delle Serre». Tuttavia il Comitato non depone «le armi della protesta» che «continuerà ancora con più forza finché i risultati non saranno tangibili». [Continua in basso]
Tuttavia, ci sono anche motivi di critica: «Venire a conoscenza che il dottor Giuliano non ha piena contezza dei contenuti del nostro presidio, ci fa capire che finora su Serra è stata riposta poca attenzione». Il Comitato spiega che «diversi sindaci si sono uniti alla protesta anche perché aspettano ancora una risposta all’atto, recante le firme dei 19 sindaci dell’Ambito territoriale, presentato a Giuliano». Altro elemento da cui scaturiscono dubbi è «l’incontro solitario che il presidente/commissario Occhiuto ha riservato ai solo sindaci di Serra e Mongiana e al dirigente medico Leonardo Bertucci – e non a tutti i sindaci dell’area interessata -, rispetto al quale non si è avuta contezza delle risposte ricevute». Gradito, invece, l’intervento del consigliere regionale Amalia Bruni che «ha evidenziato la lodevole iniziativa intrapresa dal Comitato e l’importanza di proseguire la protesta vigilando attentamente sull’operato della politica e dei vertici dell’Azienda sanitaria».
Quanto alla «drammatica situazione della Medicina territoriale», il Comitato ha intravisto, a seguito di specifica richiesta, «l’apertura di uno spiraglio sulla possibilità di avere una Casa della Comunità hub e non spoke, come attualmente previsto, fuori dalle mura del presidio ospedaliero». Il Comitato ricorda che «la differenza tra spoke e hub è sostanziale, perché si passa da un servizio h12 a uno h24, da uno disponibile 6 giorni su 7 ad uno 7 giorni su 7 con la presenza assidua di un medico di Medicina di base, un pediatra e un infermiere specializzato e, su richiesta, i vari servizi ambulatoriali». Il Comitato ringrazia «tutte le persone che hanno partecipato dal vivo e via radio sulle frequenze di RS98, Brunello Galle per il supporto mediatico gratuito». Infine, viene ribadita la parziale soddisfazione per aver almeno «smosso le coscienze e acceso i riflettori sul “San Bruno” e confermato chela campagna di adesione al Comitato continuerà per avere sempre più consenso e forza nel prosieguo della battaglia».
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