Sanità, “Serra al centro” e “In Movimento”: «Il sindaco cambi linea sull’ospedale»
I due sodalizi: «Barillari si unisca agli altri sindaci del comprensorio, ai movimenti in lotta e a quanti hanno a cuore le sorti dell'ospedale»
«Il sindaco Barillari cambi linea sull’ospedale». Lo sostengono a chiare lettere i membri di “Serra al centro” e “In movimento” che spiegano: «Il consiglio comunale aperto che aveva come obiettivo quello di discutere sulle sorti dell’ospedale di Serra San Bruno non ha chiarito la posizione del sindaco Barillari che continuiamo a non comprendere. Non comprendiamo – scandiscono – il perché di una linea morbida atta a sostenere la posizione del commissario alla sanità vibonese, Giuliano, che con le solite promesse di interventi (naturalmente tamponi e non strutturali) anche in tempi brevissimi, mira in realtà più a smorzare l’impeto della protesta che a prendere impegni chiari e concreti». [Continua in basso]
E ancora «non condividiamo la linea dell’uomo solo al comando che il sindaco Barillari ha intrapreso restando da solo, cercando di imporsi a tutti in maniera autoritaria e contraria a qualsivoglia principio democratico che trova nella partecipazione il suo segno distintivo. A questo punto – aggiungono – auspichiamo che tutto il fronte che crede nella sanità pubblica e abbia a cuore le sorti dell’ospedale “San Bruno” si unisca e vada avanti percorrendo le strade della protesta fattiva mettendo in campo azioni volte ad incidere sulle scelte di politica sanitaria che stanno, irrimediabilmente, abbattendo la scure sul nosocomio serrese».
Come “Serra al Centro e “In movimento” «chiediamo al sindaco Barillari di unirsi agli altri sindaci del comprensorio, agli altri movimenti in lotta e a quanti hanno a cuore le sorti dell’ospedale mettendosi a disposizione dei suoi cittadini e di tutto il territorio. Gli interventi di Maria Rosaria Franzè, Giuseppe Zangari, Bruno Rosi e Walter Lagrotteria sono andati in questa direzione. Maria Rosaria Franzè ha chiesto come mai nel piano aziendale per il nostro nosocomio c’è poco o niente dietro un malcelato mantenimento dell’esistente, mentre Zangari ha chiesto in maniera diretta al commissario di chiarire se il nostro ospedale si può e si potrà ancora chiamare ospedale o se verrà depotenziato. E se il pronto soccorso funzionerà anziché per 24 ore per 12 ore, inoltre ha chiesto mantenere la programmazione del piano di riordino del 2015 che prevedeva tutti i servizi e tutti i reparti di un ospedale di montagna. Lagrotteria – si evidenzia – ha ribadito che è necessaria unità e compattezza di tutti i sindaci con a capo il primo cittadino di Serra e più rispetto per le esigenze e le richieste dei cittadini. Rosi infine ha auspicato nel suo intervento il ritorno alla provincia di Catanzaro ed ha messo in evidenza i molti “non sapevo” di Giuliano e ne ha chiesto le dimissioni».
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